THE HANDMAID'S TALE, UNA QUINTA STAGIONE DI PASSAGGIO CHE GETTA LE BASI PER IL GRAN FINALE

Dieci episodi che preparano, senza troppa sostanza, il terreno per il prossimo anno. Su TIMvision.

Andrea Fornasiero, venerdì 11 novembre 2022 - Recensioni

Dedicata inizialmente al tema della vendetta e alle sue conseguenze, la quinta stagione di The Handmaid's Tale gioca a ribaltare le sorti di June e Serena ma soprattutto prepara la futura conclusiva annata. Il problema di questa stagione, già in nuce nella precedente, è che c'è troppo Canada e troppo poco Gilead, dove le manovre di Waterford e Nick avrebbero meritato maggior spazio. Il Canada, a differenza delle precedenti stagioni in cui era una sorta di isola felice, accogliente e senza problemi che non fossero burocratici, diventa finalmente un luogo problematico e con la sua tensione, ma dal punto di vista cinematografico rimane analogo alla nostra realtà quotidiana: non ha insomma l'atmosfera fuori dal tempo di Gilead, né i suoi costumi dai colori codificati, né tantomeno i suoi rituali e le sue parate, che nelle loro coreografie hanno fatto la forza della serie.

Per quanto ci siano buone premesse per il finale e alcuni passaggi siano efficaci, questa stagione risulta di passaggio e senza troppa sostanza, soprattutto a fronte dei dieci episodi lunghi episodi di cui è composta

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