Il romanziere e sceneggiatore Graham Moore (suo lo script di The Imitation Game che vinse un Oscar) esordisce alla regia con un film troppo desideroso di specchiarsi nel suo stesso congegno narrativo. Presentato a Berlino nella sezione Berlinale Special.
Thriller a orologeria troppo desideroso di specchiarsi nel suo stesso congegno narrativo, l’esordio alla regia del romanziere e sceneggiatore Graham Moore (suo lo script di The Imitation Game che vinse un Oscar) unisce i codici del gangster movie in costume alla fascinazione contemporanea per la sartoria di vecchia scuola, già responsabile del bizzarro corto-circuito generazionale associato alla saga di King’s Man.
La sceneggiatura di Moore ha una certa qualità teatrale nel gestire tempo e spazio che si vede raramente nel genere; senza dubbio l’autore si diverte molto a orchestrare gli eventi per creare tensione e intrigo in una lunga notte presso la bottega del sarto, con personaggi che vanno e vengono e un gioco di ricatti e sotterfugi anche troppo elaborato.
In un buon cast composto principalmente di tipi, una nota particolare la merita Simon Russell Beale, celebre volto del teatro shakespeariano britannico che si presta al ruolo del capofamiglia gangster di Chicago apportando una nota di sorpresa con il suo tardo ingresso nella storia.