Un tributo sentito e sentimentale a una delle voci più belle di tutto il Novecento. Disponibile su CHILI. GUARDALO ORA »
1955, Detroit, Stati Uniti d’America. La famiglia del pastore C. L. Franklin sembra uguale a tantissime altre: lui, la moglie Barbara e le tre figlie vivono tutti insieme, immersi nella quotidianità tipica di una realtà afroamericana dell’epoca. A sconvolgere la quiete familiare è un lutto improvviso: mamma Barbara viene a mancare in maniera inattesa e tutta la famiglia viene colpita profondamente dalla perdita. Aretha, la figlia di mezzo di soli dieci anni, rimane traumatizzata più di tutti e si rifiuta di parlare, dopo la morte della madre. Dopo settimane di tentativi inutili di farle riaprire bocca, il reverendo Franklin riesce finalmente a risentire la voce della figlia quando la costringe a cantare durante la funzione domenicale: la sua potenza vocale, la sua estensione, il suo talento naturale lasciano completamente sbigottiti i fedeli che sono intervenuti alla celebrazione.
Sette anni dopo, Aretha è una ragazza madre con due bambini piccoli e che vive ancora con suo padre e la sua famiglia d’origine quando incontra Ted White, un uomo che la attrae a livello personale e professionale. Produttore musicale per professione, White è interessato al talento della giovane ma viene prontamente scacciato dal reverendo Franklin, che lo osteggia e mostra chiaramente di non fidarsi minimamente di lui. Avendo intuito però le ambizioni artistiche della figlia e soprattutto le sue potenzialità, il pastore decide di aiutare Aretha a realizzare i suoi sogni e le procura un incontro con un uomo della Columbia Records che deciderà di metterla sotto contratto e di lanciarla come interprete jazz. Non è però oro tutto quel che luccica perché, nonostante incida dischi con un buon ritmo, la carriera della cantante non sembra mai decollare finché, a quattro anni di distanza dal loro primo incontro, Ted White rispunta nella vita della performer deciso a farsi strada fino al suo cuore.
Respect - disponibile in streaming su CHILI - è un biopic in tipico stile hollywoodiano e, come spessissimo capita quando si traspongono su schermo le vite di grandi artisti della storia della musica, il formato è logicamente quello del musical. A dirigere le operazioni è stata infatti chiamata la regista di origine sudafricana (ma formatasi professionalmente negli USA) Liesl Tommy, qui al suo esordio cinematografico dopo oltre vent’anni di esperienze teatrali che contemplano anche diversi musical, tra i quali troviamo un adattamento per il palcoscenico del film Disney Frozen e un suo allestimento molto personale de I miserabili. La sceneggiatura invece è frutto dello sforzo congiunto di Tracey Scott Wilson, drammaturga e sceneggiatrice americana che collabora con la Tommy fin dagli anni 90, e Callie Khouri, regista e sceneggiatrice che ha firmato il copione di Thelma & Louise ed è stata l’ideatrice e la showrunner del melodramma country Nashville, andato avanti per sei stagioni sulle emittenti USA.
Per quanto riguarda il cast, nel ruolo della protagonista c’è Jennifer Hudson, scelta che ha fatto in tempo a essere approvata dalla stessa Aretha Franklin nel 2018, quando il film era solo in fase di preproduzione. Nel ruolo della giovane Aretha troviamo Skye Dakota Turner mentre l’esperto Forest Whitaker interpreta C. L. Franklin, il padre della grande cantante. Nei panni di Ted White, il marito e manager della protagonista, c’è invece Marlon Wayans, come suggerisce il cognome membro del clan dei fratelli Wayans, che vanta una carriera ormai ultratrentennale nel cinema e oltre venti film girati mentre la star di Broadway Audra McDonald presta il suo volto a Barbara Siggers Franklin, la madre di Aretha. Completano il parco attori Marc Maron, Albert Jones, Leroy McClain, Tituss Burgess, Saycon Sengbloh, Hailey Kilgore e Tate Donovan. Nel ruolo di Dinah Washington, inoltre, c’è la star dell’hip hop Mary J. Blige.