Immersione profonda e meditata nei sobborghi parigin tra autobiografia e rappresentazione. Al 39TFF e disponibile in streaming.
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Un padre, appostato con cannocchiale insieme a moglie e figlio, attende dalla distanza che un cervo esca allo scoperto, avventurandosi fuori da una macchia boschiva. Sembrerebbero gli umani, gli osservatori, e invece sono identicamente, specularmente osservati, come oggetti di uno studio. Questo campo/controcampo tra mondo umano e animale anticipa una lunga serie di quadri suburbani e campestri sui quali si articola un’indagine attorno alla REB B, una delle linea su rotaie che collega il centro alla periferia parigina.
“Nous ambisce ad essere in termini cinematografici ciò che una raccolta di racconti è in letteratura. Un susseguirsi di storie e di ritratti intrecciati, su un territorio fratturato nonostante il passante ferroviario suburbano che lo attraversa”. Così Diop introduce il suo ultimo documentario.
Un’elegia degli invisibili, a cui Diop ha voluto dar seguito con Nous, nel tentativo di “esplorare con umiltà questo territorio, senza preconcetti, e cercare di capire, concretamente, quale sia il fondamento di una comunità fatta di persone così dissimili, così fuori d’intesa”.