SOTTO LE STELLE DI PARIGI, UN MELODRAMMA IN CUI SI AFFRONTANO DUE FACCE DELLA FRANCIA SOMMERSA

La storia di Christine e Suli, in giro per le vie di Parigi alla ricerca dell'umanità perduta. Al cinema.

Tommaso Tocci, giovedì 25 novembre 2021 - Recensioni

Melodramma dalle buone intenzioni ma dalla concezione piuttosto elementare, Sotto le stelle di Parigi vive della giustapposizione tra due mondi marginali nella Parigi contemporanea, e punta al bersaglio grosso dei sentimenti affiancando a una signora senzatetto un bambino migrante separato dalla madre.

Il regista Claus Drexel viene dal documentario, e ha peraltro trattato lo stesso argomento nel suo Au bord du monde del 2013, con maggior successo. Un soggetto pur meritorio e maneggiato con cura nella forma documentaristica finisce però svilito dal passaggio alla finzione, che espone la storia di Christine (stesso nome ma personaggio rielaborato rispetto al film precedente) alla trappola del sentimentalismo eccessivo.

Il ruolo viene affidato al mestiere impeccabile di Catherine Frot, una delle grandi signore della commedia francese tra i cui successi figurano Aria di famiglia, La cena dei cretini e Marguerite. Nemmeno lei però può cavare granché da una rispettabile figura di donna che mostra una dignità senza tempo; caduta in disgrazia ma con un passato di rassicurante importanza sociale.
 

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