LOCARNO 2021, IL RISVEGLIO DALLA PANDEMIA PASSA ATTRAVERSO UN CINEMA PIÙ VICINO AI GUSTI POPOLARI

La nuova direzione proporrà vetrina sul cinema a 360°. Dal 4 al 14 agosto.

Emanuele Sacchi, giovedì 1 luglio 2021 - Festival

A Berna, nella capitale della Confederazione Elvetica, è stata presentata la 74.ma edizione di Locarno Film Festival. La prima dopo un anno di quasi-stop forzato a causa della pandemia. Nell’introduzione alla conferenza stampa il Presidente del Festival Marco Solari ha ribadito la presenza costante degli sponsor a fianco del festival dopo un’edizione mancata e una possibile crisi di sfiducia. Al grido di “Basta con la pandemia!”, Locarno Film Festival n. 74 diviene così un simbolico ritorno al cinema e alla sua visione condivisa, che passa attraverso lo spettacolo della Piazza Grande, dove il più grande schermo d’Europa proietta emozioni di fronte a migliaia di spettatori. 
 

Piazza Grande e Auditorium FEVI saranno due dei luoghi a cui si potrà accedere solo tramite COVID pass, che attesti l’avvenuta vaccinazione (o tampone negativo): lo ha spiegato il Direttore operativo Raphaël Brunschwig, aggiungendo che invece La Sala e gli altri luoghi del Festival consentiranno l’accesso anche a chi non ha il pass, seppur con distanziamento, posti contingentati e obbligo di mascherina. Stesse misure precauzionali di FEVI e Piazza Grande anche per gli eventi collaterali a Rotonda e BaseCamp.

Quella che ci attende è un’edizione straordinaria in cui “saranno garantite tutte le misure di sicurezza necessarie”, ma in cui anche dal punto di vista della selezione cinematografica spirerà un’aria di innovazione. Il nuovo Direttore artistico Giona A. Nazzaro, infatti, ha specificato come la natura libera e inclusiva del festival si dimostri tale anche nella selezione. In apertura Beckett di Ferdinando Cito Filomarino, e a seguire titoli da ogni Paese ma anche da ogni genere, dal cinema popolare di qualità oltre che da quello d’essai: il Concorso Internazionale ad esempio conterrà 17 film provenienti da 12 nazioni differenti e si propone come vetrina sul cinema di qualità a 360 gradi. Vi trovano posto un autore affermato come Abel Ferrara con Zero and Ones e un nome di punta dell’attualità come Bertrand Mandico con After Blue insieme a nomi meno conosciuti, arrivati qui solo grazie al proprio talento e a una proposta creativa dirompente. 

Per dire della duttilità, Nazzaro ha citato anche la presenza in Concorso con Leynilögga di Hannes Halldórsson, filmmaker meglio noto come il portiere della nazionale di calcio islandese; a rappresentare l’Italia sarà invece Bonifacio Angius con I giganti

In Piazza Grande spazio a classici del cinema statunitense anni 80 e 90 come Heat di Michael Mann o Terminator di James Cameron, accanto all’irriverente Gaspar Noé, che propone qui il suo nuovo film Vortex. Tra i Pardi di domani Nazzaro ha sottolineato la presenza di una nuova sezione, dedicata ai Corti d’autore: nomi affermati del firmamento cinematografico, da Radu Jude a Marco Bellocchio, passando per Yann Gonzalez, alle prese con un formato spesso sottovalutato come quello del cortometraggio. 

A differenza degli scorsi anni nel Fuori concorso non trovano spazio film già transitati ad altri festival, bensì titoli scomodi e spesso estremi, per diverse ragioni irriducibili a una classificazione festivaliera: film d’essai, documentari, opere sperimentali. Tra questi Dal pianeta degli umani del nostro Giovanni Cioni, così come la fluviale opera Pathos Ethos Logos di Joaquim Pinto e Nuno Leonel.

Infine Nazzaro ha voluto soffermarsi sulla scelta del nome che sarà oggetto di una retrospettiva completa al cinema GranRex, ossia Alberto Lattuada. Un regista che si è adattato alle esigenze del mercato ma che ha saputo piegarle alla sua poetica, spaziando tra i generi senza imprimere un marchio inconfondibile autoriale (come Fellini o Visconti), ma lottando contro la censura e introducendo elementi di conflitto sociale all’interno delle convenzioni del cinema popolare. In sostanza, un autore duttile, libero e all’occorrenza popolare, proprio come il festival che ha in mente Giona Nazzaro per questa 74.ma edizione.

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