WANDAVISION, UN'OTTIMA PARTENZA PER LA RINNOVATA VERSIONE CINETELEVISIVA DELL'UNIVERSO MARVEL

Un'operazione metatelevisiva condotta con mirabile spirito filologico, divertente nella sua follia anche per chi non cogliesse i riferimenti diretti. Disponibile dal 15 gennaio su Disney+. SCOPRI LA SERIE SU DISNEY+

Andrea Fornasiero, giovedì 14 gennaio 2021 - Disney+

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Elizabeth Olsen (Elizabeth Chase Olsen) (35 anni) 16 febbraio 1989, Sherman Oaks (California - USA) - Acquario. Interpreta Scarlet Witch nel film di Matt Shakman Wandavision.

Wanda e Visione vivono insieme in un idillio che ha il sapore – e l'assenza di colori – della Tv degli anni Sessanta. Lei è una casalinga che si aiuta con la magia e lui è un impiegato dalle capacità di calcolo fuori scala. Entrambi però sono assai confusi, non ricordano il proprio passato, e anche un semplice appunto lasciato sul calendario basta a generare equivoci, che comunque la vicina di casa Agnes aiuta a risolvere. Inoltre in Tv ci sono spot televisivi con nomi che rimandano ad altri personaggi Marvel e presto entrano in scena i primi elementi a colori, segnali di un mondo si sta trasformando...
 

WandaVision è un'operazione metatelevisiva condotta con mirabile spirito filologico, che risulta comunque divertente nella sua stranezza e follia anche a chi non cogliesse i riferimenti diretti.  

Per esempio la prima e la seconda puntata vedono già un'evoluzione in corso, emblematica fin dalla primissima scena del secondo episodio. I due coniugi infatti sono in camera da letto, ma in letti separati come voleva il decoro della Tv di allora, che però viene superato dalla magia di Wanda che fonde i due letti in un matrimoniale. Allo stesso modo se nella prima puntata tutti i personaggi sono rigorosamente bianchi già nella seconda appaiono i primi volti neri, relegati comunque a ruoli secondari.  

Si dovrà attendere il terzo episodio perché il personaggio di Teyonah Parris, che dovrebbe essere tra i protagonisti, abbia un ruolo corposo. Allo stesso modo lo slang (per esempio la vicina Agnes dice che una cosa sarà uno spasso con l'espressione desueta “That's a gas”) e il modo di risolvere le situazioni rimandano all'artificiosa ingenuità di quella televisione, con un doppio livello di comicità: da una parte si ride della battute, dall'altro si ride delle cose che oggi ci appaiono stucchevoli, assurde e superatissime – come appunto i letti separati dei coniugi.  

E a ridere, nei primi due episodi, è il pubblico presente durante le riprese (chissà che embarghi minacciosi devono avere firmato!), proprio come nelle sit-com di allora, poi sostituito da risate registrate per le puntate successive – come accadde anche per molte comedy televisive, sebbene non per tutte.  

I modelli dichiarati sono numerosi, dal The Dick Van Dyke Show a Vita da Strega per gli anni 60 e poi La famiglia Brady, Casa Keaton e Gli amici di Papà per i decenni successivi, con un ulteriore livello metatelevisivo: Gli amici di Papà è infatti la sit-com che ha lanciato le sorelle della protagonista di WandaVision Elizabeth Olsen. Il gioco per altro si estende anche alle sigle, che cambiano di episodio in episodio e sono assenti solo dalla prima puntata. Un'assenza correttissima: gli episodi pilota venivano (e a volte è ancora così) realizzati senza sigla, perché la serie doveva ancora essere approvata.  

La confusione dei protagonisti e la presenza di elementi stranianti rende WandaVision anche una sorta di incrocio tra The Truman Show e Velluto Blu, perché il mondo perfetto di case con giardino nasconde elementi surreali e inquietanti e perché è chiaro fin dal principio che Wanda e Visione sono osservati da una qualche forza esterna. L'origine di questo mondo perfetto e la natura degli osservatori sono però avvolti nel mistero e in più punti sembra che Wanda non sia vittima, bensì un'artefice o per lo meno una complice dell'intero scenario.  

Chi conosce anche solo i film della Marvel del resto non può dimenticare che Visione è stato disintegrato da Thanos, quando questi gli ha strappato la gemma dell'anima. Essendo morto prima dello schiocco di dita del Titano non è poi tornato dal mondo dei morti come molti altri eroi Marvel in Avengers: Endgame. Inoltre nella serie, quando ha le sue fattezze da “sintezoide” sfoggia anche la stessa gemma dell'anima, che però è stata riportata indietro nel tempo da Capitan America e dunque non dovrebbe poter esistere.  

Chi poi ha letto i fumetti Marvel sa in parte cosa aspettarsi dalla vita di coppia dei due e in particolare dalla gravidanza di Wanda che arriva nel terzo episodio. Per tutti invece è una sorpresa il ruolo di Monica Rambeau, che oltretutto porta al collo il simbolo di una spada, che nei fumetti Marvel indica (come lo scudo di S.H.I.E.L.D.) un'organizzazione ben precisa, probabilmente però stravolta in Tv.  

Monica è un personaggio ben noto ai lettori Marvel, ma non era mai stata parte di questa storia, inoltre al cinema era finora apparsa solo da bambina in Captain Marvel, dunque il suo ruolo è una totale sorpresa. La interpreta Teyonah Parris, già magnifica Lysistrata in Chi-Raq di Spike Lee, mentre la vicina Anges ha il volto dell'attrice dai ruoli più femministi della Tv americana: Kathryn Hann nota per Transparent e I Love Dick.  

Una produzione insomma raffinata e dallo straordinario pedigree attoriale – a partire dal ritorno di Paul Bettany nei panni di Visione – che segna un punto di partenza davvero molto alta per l'universo Marvel nella sua rinnovata versione cinetelevisiva. Dalla visione dei primi tre episodi che ci sono stati forniti restano sospese due grosse domande: riusciranno i Marvel Studios di Kevin Feige a portare fino in fondo un gioco così sottile e articolato senza perdersi per strada? E sapranno trovare soluzioni almeno un po' originali anche per le molte altre serie annunciate in arrivo su Disney+?

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