LE 10 SERIE DA NON PERDERE SU AMAZON PRIME VIDEO

Tra originals e titoli di culto, opere pluripremiate e opere misconosciute, ecco una lista di serie entrate in catalogo negli ultimi anni o negli ultimi mesi impossibili da perdere.

Andrea Fornasiero, giovedì 26 novembre 2020 - prime video

Si parla spesso degli originals prodotti dalle piattaforme e Prime Video ne ha naturalmente diversi di successo, dalla pluripremiata La fantastica signora Maisel ai recenti trionfi di The Boys, insieme a titoli che hanno lasciato il segno fin dal lancio di Prime Video come Bosch, Transparent o quella gemma misconosciuta di Patriot. E naturalmente non possiamo non citare Fleabag di Phoebe Waller-Bridge e Utopia di Gillian Flynn.

Tradizionalmente poi, al lancio di una piattaforma, è inevitabile parlare anche della library di titoli acquisiti e nel caso di Prime Video sono ancora presenti pezzi fortissimi, come le comedy di culto Seinfeld, The Office e Community o come i polizieschi duri The Shield e Justified.

Quello che si fa raramente è parlare invece delle acquisizioni successive, spesso poco pubblicizzate, ma che nel caso di Prime Video sono di assoluta eccellenza.

Ecco quindi una lista di dieci titoli ormai già classici che sono entrati in catalogo negli ultimi anni o negli ultimi mesi.


THE AMERICANS di Joe Weisberg
Scritta con cognizione di causa da un autore che ha fatto parte della CIA, la serie racconta la vita in incognito nei sobborghi americani degli anni 80 di due spie sovietiche e dei loro figli. Una riflessione sulle apparenze e la verità, sulle maschere che indossiamo e sulla reale identità americana. Sei stagioni che si chiudono in un finale straordinario.

IT'S ALWAYS SUNNY IN PHILADELPHIA di Rob McElhenney
Scorrettissima e straordinariamente longeva comedy, che nel cast vanta anche Danny DeVito, It's Always Sunny in Philadelphia ha raggiunto la ragguardevole cifra di 14 stagioni. Su Prime Video manca ancora l'ultima, ma tredici annate bastano e avanzano a soddisfare anche i più avidi binge watcher in cerca di risate.

DOWNTON ABBEY di Julian Fellowes
La serie definitiva sulla nostalgia per l'Inghilterra di cento anni fa, con la propria rigidissima gerarchia di classe e tutti i trattenuti melodrammi che ne conseguono. Tra dovere e piacere, tra rivolgimenti storici e slanci amorosi, tra aristocrazia e nuovi ricchi, una saga familiare che ha incantato il pubblico di tutto il mondo e continua con episodi cinematografici.

THE WEST WING di Aaron Sorkin
Anche qui la nostalgia la fa da padrona, ma soprattutto The West Wing appare ormai come un tuffo nella pura utopia. Se già ai tempi era una sorta di sogno liberal americano, di fronte alla appena conclusa presidenza Trump assume i connotati di una favola sui valori civili. Un racconto che, con battute dal ritmo ancora oggi impressionante, vuole ispirare la miglior versione possibile della democrazia.

BATTLESTAR GALACTICA di Ronald D. Moore
Prendere una serie di fantascienza spaziale camp e farne un cupissimo dramma di sopravvivenza nello spazio: è il miracolo compiuto da Ronald D. Moore con Battlestar Galactica. Qui i soli esuli della razza umana sono sempre pronti a sbranarsi tra loro per un pizzico di potere o ricchezza, nonostante siano braccati da feroci androidi. La paranoia di un nemico che può infiltrarsi irriconoscibile, lo scontro sul valore della vita contro una specie che può “risorgere” a piacere, la palingenesi di un miglior futuro per l'uomo. Grandissime ambizioni, che nel finale purtroppo franano un po', ma poco male: il viaggio vale comunque il prezzo del biglietto.

LOST di J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber
A proposito di serie dal finale insoddisfacente, quello di Lost ha fatto discutere per anni, ma questo in fondo dimostra soprattutto l'amore che ha saputo guadagnarsi. Saga di sopravvissuti su un'isola misteriosa tra melodramma, fantasy e fantascienza, è stata una produzione rivoluzionaria per diverse ragioni, non ultimo il coraggio di usare diverse lingue e quindi i sottotitoli. Tra alti e bassi ha regalato personaggi indimenticabili ed episodi di culto, inotlre il mosaico complessivo, con i suoi molti misteri e collegamenti, dà il meglio di se con una seconda (o terza, o quarta...) visione di tutti gli episodi ravvicinati.

SOUTH PARK di Trey Parker e Matt Stone
Ventitre stagioni e non sentirle: come ha dimostrato il recentissimo, esilarante e pungente speciale dedicato al Coronavirus. Gli irriverenti e scurrili ragazzini di South Park continuano a mostrare le incongruenze e le follie del mondo degli adulti. Su Amazon manca ancora l'ultima stagione, ma con ben 22 annate a disposizione non c'è di certo da lamentarsi.

MAD MEN di Matthew Weiner
Tra le migliori serie televisive di sempre, Mad Men rappresenta anche il canto del cigno dell'era d'oro delle cable Tv, iniziata con I Soprano dove non a caso l'autore Matthew Weiner ha fatto la propria gavetta. Il mondo dei pubblicitari degli anni Sessanta sembra argomento davvero di nicchia, ma in realtà nessuna serie come Mad Men ha saputo raccontare la crisi dell'uomo moderno di fronte al crollo dei valori e dei ruoli tradizionali. Imprescindibile.

MR. ROBOT di Sam Esmail
Tour de Force di un solo autore davvero senza rivali, con stagioni interamente scritte e dirette dal solo Sam Esmail, Mr. Robot è un progetto personalissimo con almeno due indiscutibili meriti. Il primo è aver lanciato un attore come Rami Malek e il secondo è la cura formale straordinaria, quasi senza rivali nella messa in scena televisiva. Aggiungeteci un finale semplicemente perfetto e avrete una delle migliori serie degli ultimi anni.

THE GOOD WIFE / THE GOOD FIGHT di Michelle e Robert King
Prodotta per il più tradizionale dei network americani, ossia la CBS, The Good Wife è stata una vera rivoluzione, con tocchi d'autore che si sposano alla solidità del procedural drama giudiziario. Casi di puntata spesso attualissimi e una trama orizzontale di dolenti crisi personali. Prodotta tra gli altri da Ridley Scott ha un seguito, anch'esso su Prime Video e un po' più coraggioso per il linguaggio utilizzato: The Good Fight, dove il testimone della protagonista è passato da Julianna Margulies e all'ottima Christine Baranski. Tra l'una e l'altra serie sono disponibili ben 11 stagioni, per un totale di quasi 200 episodi: abbastanza per diventare esperti di giurisprudenza statunitense!

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