SKY ORIGINAL PUNTA IN ALTO E SCOMMETTE SUL TALENTO ITALIANO

L'obiettivo è di 12 serie italiane l’anno. Tra queste quella già annunciata su Totti, il progetto dei fratelli D’Innocenzo e lo spin-off di Muccino.

Andrea Fornasiero, martedì 22 settembre 2020 - News

Si è da poche ore conclusa la presentazione dei nuovi progetti Sky Original presso il Teatro Garbatella di Roma, naturalmente senza pubblico e con la stampa collegata e distanziata via Zoom. Hanno tenuto banco Nicola Maccanico (executive vice president programming) e Nils Hartmann (senior director original production) insieme a numerosi ospiti, alcuni in presenza altri in collegamento. Come Salvatore Esposito e Marco D'Amore da Riga, in Lettonia, dove riparte Gomorra come si è visto al termine del film L'immortale (guarda la video recensione). La serie più nota e importante di Sky, di recente comprata in America da HBO Max, che si avvia all'ultima stagione. I due attori la definiscono come un lutto personale ma pure come la chiusura di un cerchio narrativo per i rispettivi personaggi.
 

Senza Gomorra e considerato che pure la trilogia di 1992-1993-1994 si è conclusa e che Il miracolo (guarda la video recensione) sembra non avrà un seguito, siamo alla fine di un'era a cui Sky risponde con un rilancio molto deciso. L'obiettivo è di avere nel corso dell'anno 12 nuove serie italiane, una al mese, a cui si aggiungono i titoli del resto del gruppo, ossia dei colleghi tedeschi e inglesi, che saranno all'incirca un'altra dozzina (tra cui un horror tedesco con casa stregata). Quelle di Sky vogliono essere produzioni sofisticate ma anche popolari, che scommetteranno molto sul talento italiano. Il massiccio investimento nelle produzioni originali non si limita ai soliti partner, ossia ai produttori come Cattleya, ma comprende pure titoli “in-house”, realizzati “in casa” direttamente dai neonati Sky Studios. Queste le novità di cui si è parlato.

Alfredino – Una storia italiana diretta da Marco Pontecorvo e con Anna Foglietta nei panni di Franca Rampi, racconta una celebre tragedia italiana e sancisce il rapporto tra Sky e la storia del nostro Paese. La chiave di lettura è in quello che è scaturito dal dramma: la nascita della Protezione Civile, fortemente voluta da Franca Rampi perché certe tragedie non si ripetessero. La ricostruzione sarà meticolosa e tratterà il lutto, che almeno tre generazioni hanno ancora ben a memoria, con estremo rispetto. 

Cops - Una banda di poliziotti è una serie collection – come I delitti del Bar Lume – che arriverà già a Natale per la regia di Luca Miniero e con Claudio Bisio, Stefania Rocca e Pietro Sermonti. Nils Hartmann ha annunciato che Sky ne è così soddisfatta da aver già avviato la scrittura della seconda stagione.

Ridatemi mia moglie è una comedy con Fabio De Luigi che adatta la serie BBC I Want My Wife Back. La dirigerà Alessandro Genovesi e De Luigi sarà coinvolto anche nella sceneggiatura.

Il re con Luca Zingaretti è la prima incursione di Sky nel filone prison drama. Zingaretti in collegamento si è detto entusiasta del progetto, che ha descritto come la storia di un uomo chiamato a gestire una situazione più grande di lui, alla quale reagisce comportandosi come una sorta di monarca.

Christian spinge poi ancora oltre il confine dei generi di Sky, con un picchiatore della malavita che si ritrova afflitto e benedetto da stimmate. Una figura che il suo interprete, Edoardo Pesce, definisce cristologica per una storia che coniuga il crime con il mistico e il fantascientifico. Il tutto in sei puntate da 50 minuti che prendono spunto da un corto di Mainetti. La regia sarà di Stefano Lodovichi (che ha già lavorato con Pesce su Il cacciatore) e le riprese inizieranno a novembre.

I fratelli D'Innocenzo sono al lavoro su un progetto ancora senza titolo, una sorta di noir ambientato in periferia, con un personaggio un po' più avanti con gli anni rispetto ai loro soliti protagonisti. Si tratta di una miniserie di sei episodi ancora in fase di scrittura, di cui i due, presenti sul palco, hanno detto di conoscere la destinazione ma di stare ancora elaborando il labirintico percorso.

Blocco 181 sarà un crime nella periferia milanese con Salmo e una storia d'amore impossibile, un po' alla "Romeo e Giulietta". Il rapper interpreterà un ex pugile e malvivente. 

La città dei vivi, è il titolo del nuovo romanzo di Nicola Lagioia, dedicato al caso Varani. Maccanico ne ha parlato come di “una storia a cui tutti ci siamo sentiti vicini per la sua irragionevolezza. Lagioia cerca di dargli un senso e noi da questo bellissimo libro faremo una serie. A conferma anche di come vogliamo stare nella storia d'Italia del presente e non solo del passato”.

Romulus di Matteo Rovere arriverà già a novembre ed è appunto la serie Sky ambientata ai tempi della fondazione di Roma. I produttori non hanno rivelato un granché, ma hanno detto che darà spazio a giovani attori di talento, sul modello di Gomorra.
 

Domina è sempre d'ambientazione romana ma più avanti nel tempo, inoltre è una coproduzione internazionale con l'ambizione di raccontare l'importanza delle donne nel passato: “dietro un teorico grande uomo c'era una concreta grande donna”. Ne sarà protagonista con Kasia Smutniak

L'ultimo re di Roma, ossia il Capitano Totti, avrà una serie di cui è autore e attore Pietro Castellitto, reduce dalla vittoria a Venezia nella sezione Orizzonti. Non racconta tutta la storia del campione romano (a cui è invece dedicato un prossimo documentario di Alex Infascelli), bensì la sua parte più umana e il confronto con il tempo che passa. Il titolo è Speravo de morì prima.

A casa tutti bene è lo spin-off del film di Gabriele Muccino, di cui il regista dirigerà anche alcuni episodi.

Anna di Niccolò Ammaniti, resa più attuale che mai dalla pandemia, è poi una serie che promette di essere distopica ma con la luminosità della Sicilia, decisa a dare spazio ai giovani e quindi affine ai movimenti ambientalisti che hanno tenuto banco prima del virus.

Django, dall'ominimo western, è ancora in lavorazione e sarà una coproduzione con Sky Deutschland e Uk, sceneggiata da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli.

Tra le conferme le seconde stagioni di Petra e di Diavoli, che anche questa volta avrà un rapporto diretto con la cronaca finanziaria degli ultimi anni.

Sull'entusiasmo per l'accoglienza internazionale di We Are Who We Are di Luca Guadagnino (stroncata però dal New Yorker), Maccanico ha spiegato che se lo sport resta centrale per Sky, anche gli investimenti sulle produzioni sono molto cresciuti, pressoché triplicati, perché in uno scenario così ipercompetitivo è necessario puntare su più settori. Questo senza compromettere però la filosofia di Sky, ossia la libertà concessa agli autori e la volontà di accompagnarli verso storie capaci di incontrare il pubblico. La serie di Guadagnino, in coproduzione con HBO, inizierà in Italia il 9 ottobre.

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