AFTER 2, TEEN MOVIE ULTRA-CONTEMPORANEO CHE NON DIMENTICA LA TRADIZIONE DEL GENERE

Il film di Roger Kumble sintetizza alla perfezione le attuali due anime di un sottogenere presente al cinema fin dagli anni Cinquanta. Da mercoledì 2 settembre al cinema.

Tommaso Tocci, martedì 1 settembre 2020 - Focus

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Hero Fiennes-Tiffin (26 anni) 6 novembre 1997, Londra (Gran Bretagna) - Scorpione. Interpreta Hardin Scott nel film di Roger Kumble After 2.

After 2 è l’ultimissimo esponente di rilievo di un sottogenere, quello del teen movie, che era un tempo molto più semplice e trasparente, e che al giorno d’oggi è un mondo intricato. Il genere adolescenziale ha avuto una lunga vita, dovendo combattere per affermarsi come prodotto quasi di controcultura. Negli anni cinquanta, Gioventù bruciata, sotto la guida esperta di Nicholas Ray, creava l’icona immortale di James Dean, diciassettene emblema di una generazione di cui la società americana non sapeva che fare. Due decenni dopo, l’innocenza ribelle diventava ancor più pericolosa ne La rabbia giovane di Terrence Malick, e ci sono voluti gli spugnosi anni ottanta per assorbire finalmente il mondo teen nella macchina produttiva dell’intrattenimento globale, virandone la diversità e le inquietudini in un romanticismo levigato dalla pulsione commerciale.


Gli anni Ottanta sono gli anni di Stand by me, tratto da Stephen King e dedicato alle amicizie dei dodici anni che non torneranno più. Ma sono anche gli anni de I goonies, e di tanti altri classici in cui gli adolescenti riscoprono il senso di appartenenza reciproco e vengono “riaccolti” nel sistema.

Dieci anni dopo, negli anni novanta, il teen movie è ormai una filiera di successo e per tornare a graffiare basta la commedia volgarotta di American Pie, stadio terminale di un percorso iniziato con il ben più complesso La vita è un sogno di Richard Linklater, e antenato di interessanti variazioni sul tema negli anni duemila, tra Suxbad e il parossistico, assoluto Project X - una festa da sballo.

Mentre la poetica dell’eccesso sboccato implodeva in se stessa, la forma dominante del racconto teen raccoglieva la sensibilità per la grande epopea della nostra epoca, tornando al gusto romantico e quasi ottocentesco, e ricollegandosi al tempo stesso alla tradizione di film come Dirty Dancing (la dimensione sensuale del ballo rimane una chiave fondamentale a tutt’oggi, come dimostra la saga di Step Up) e Il tempo delle mele. La rinnovata attenzione al grande pubblico femminile e l’avvento della categoria “young adult” fanno il resto, e After 2 è in questo senso emblematico perché racchiude in sé due fasi di questo percorso.

Si sa che la grande narrativa seriale genera spirito partecipativo, e il fenomeno della fan fiction attuale lo conferma, con opere clandestine e amatoriali (l’elemento della circolazione underground vede un esempio anche italiano, con le pagine di Tre metri sopra il cielo di Moccia che rimangono un mito letterario romano prima di diventare film teen di successo con Riccardo Scamarcio) che prendono in prestito personaggi della cultura popolare, e che poi diventano a loro volta delle saghe commerciali. Così nacque Cinquanta sfumature di grigio, e così nasce anche After (guarda la video recensione), il cui protagonista maschile Hardin Scott è a quanto pare un riff sul personaggio dell’attore e popstar Harry Styles.

Un meccanismo ultra-contemporaneo, che però trova anche il modo di collegarsi alla tradizione del genere. Forte dei buoni incassi del primo film (che nel 2019 ha quadruplicato al box office globale il suo budget di realizzazione) After 2 è un seguito obbligato, ma dietro la macchina da presa sostituisce Jenny Gage con una vecchia conoscenza del filone teen, quel Roger Kumble che nel 1999 aveva firmato Cruel Intentions. Adattamento dal sapore ironico e fin de siècle de Le relazioni pericolose, il film si rivelò un piccolo cult con le sue caustiche vicende sentimentali ambientate nel lusso newyorchese, con un cast di giovani star dell’epoca come Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe e Reese Witherspoon.

Seppur troppo postmoderno rispetto agli standard attuali, Cruel Intentions rimane un precursore di ciò che il genere teen romantico è diventato oggi: più serioso nel tratteggiare il sentimento, ma sempre affascinato dal contrasto tra ricchezza e povertà, tra norma e deviazione. Noi siamo infinito, Colpa delle stelle, Tutte le volte che ho scritto ti amo, Tuo, Simon (guarda la video recensione) sono solo alcuni degli esempi recenti, con codici in costante mutazione e sempre più aderenti alla forma anche televisiva del racconto adolescenziale. Tredici, Riverdale, Pretty Little Liars, Euphoria e Skins confermano tanto il successo commerciale di questo tipo di storie, quanto la fluidità nel mezzo di distribuzione.

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