Il film di Kim Ki-Duk ha catturato ieri sera il pubblico di MYMOVIESLIVE per “la sua sensibilità e crudezza inconfondibili”. #iorestoacasa Ecco i commenti più belli.
“Non conoscevo il regista” - scrive Silvia (Platea 7 - Settore 7 - Posto 22) - “è un film costruito bene e interpretato benissimo. Anche se la traduzione lascia a desiderare, la storia e i personaggi sono così forti che arrivano dritti al cuore.
Conosce molto bene il regista invece Isabella (Platea 4 - Settore 8 - Posto 9) che definisce Il prigioniero coreano “Uno dei capolavori del grande maestro Kim Ki-Duk, che con la sua sensibilità e crudezza inconfondibili ci cattura nella rete della contraddizione mettendoci di fronte due facce terribili della stessa medaglia.”
Nonostante i forti dubbi sul doppiaggio - purtroppo non era disponibile la versione originale con i sottotitoli - Il prigioniero coreano ha colpito molti per la sua amarezza e schiettezza e aperto discussioni sul concetto di libertà.
Queste sono state le reazioni del pubblico di MYmovies che ha potuto condividere il piacere della visione de Il prigioniero coreano lunedì 23 marzo alle ore 19.00 all’interno della Sala Web nell'ambito della campagna di sensibilizzazione #iorestoacasa, in collaborazione con FEFF e CG Entertainment.
Questo martedì #iorestoacasa con MYmovies propone tre grandi appuntamenti: Le incredibili avventure di Fuku-chan diretto da Yosuke Fujita (ore 20.00), un film giapponese dalla raffinatezza delirante; Il buono il matto il cattivo di Kim Jee-woon (ore 21.00), un western sudcoreano con un cast d’eccezione; Sheep Hero di Ton Van Zantvoort (ore 22.00), un appassionante documentario sulla vita pastorale in un mondo neoliberista.
Ecco intanto i commenti più belli che hanno accompagnato la visione de Il prigioniero coreano:
Film che dal punto di vista umano e di significato ha molto da offrire. Molto interessanti i parallelismi creati tra le due Coree, con le inquadrature e le modalità degli interrogatori che vengono riprese. E’ un film che gioca anche sul non mostrato, interessante anche nelle metafore (ad esempio quella della rete, a mio avviso da interpretare come metafora del sistema). Tuttavia pecca un po’ su lato tecnico, la regia è sommaria in diversi punti ed in generale la tecnica è mediocre. Sarebbe un 7 su 10, lo consiglio perché è una storia che merita di essere ascoltata. Grazie MyMovies!
Film meraviglioso. Kafka in Corea. Del Nord o del Sud non fa differenza. Grazie per averci dato la possibilità di trascorrere una serata in compagni dell’Arte Cinematografica. Un altro grande film di Kim Ki Duk; ancora la volta la grazia e la crudezza sapientemente miscelati.
un film decisamente coreano, coreano perchè sa denunciare l’ipocrisia e la falsità di ogni tipo di governo; sia questo dittatoriale che capitalista come il sud. Nel primo caso forse è forse descritto il regime per quello che è, nel secondo invece denuncia il grande divario che caratterizza la società, un divario fin troppo ben espresso nei film coreani, come nel caso di parasite.
Amara riflessione sulle due Coree. Il film mi ha fatto venire in mente tanta filmografia di spionaggio del secondo novecento dedicata al Muro di Berlino e ai due blocchi. Da questo punto di vista la pellicala assume un aspetto grottesco. Qui abbiamo una “non” spia che non ha nessuna intenzione di “passare il muro” e che per questo sarà tormentato da un destino crudele. Nessuna Corea si dimostra indulgente per il protagonista (anche se il film è sbilanciato su quella del sud) e entrambe assumono sostanzialmente lo stesso aspetto (con identici riti di interrogatorio). In sostanza i due apparati oppressivi appaiono molto simili. In una divisione che sembra aver perso qualsiasi significato ideologico o politico quasi tutti i funzionari di sicurezza appaiono aguzzini vuoti, avidi o in preda al delirio di onnipotenza. Grazie per questa ottima pellicola Mymovies.
Il titolo originale molto più significativo: The net, la rete. Mi chiedo perché non sia stato tradotto così... Uno dei capolavori del grande maestro Kim Ki-Duk, che con la sua sensibilità e crudezza inconfondibili ci cattura nella rete della contraddizione mettendoci di fronte due facce terribili della stessa medaglia.
Un film che coglie le disumanità di due sistemi altrettanto crudeli, un atto di accusa lucido e commovente girato maestralmente.
Kim Ki Duk si conferma un Maestro del Cinema. Una riflessione politica importante attraverso la vita semplice di un pescatore. Struggente
Viscerale, dolente e ragionato. Un film che ti catapulta in una realtà a noi lontana, spingendoti però a rifletterci su. Chiedendosi fin dove possono spingersi i confini politici e quanto possano sacrificare i propri cittadini in nome degli ideali.
un film che parla di muri: culturali, mentali, fisici. La ricerca dell'umanità nella brutalità umana. I buoni sono coloro che seguono il cuore e non quelli che obbediscono alle regole. fantastico
Terribile e bellissimo. Sconvolgente la consapevolezza che gli umani producono sempre e ovunque gli stessi meccanismi coercitivi e sono lontani anni luce dalla libertà, dalla bellezza e soprattutto dalla sanità mentale
Ho trovato la regia particolarmente adatta al crudo realismo che viene espresso nel film; è stato giusto. Niente di bello esteticamente e questo ci sta perchè inquadrature e luci più cinematografiche (intese hollywoodiane) non sarebbero andate d'accordo con la freddezza del film.
Grazie per il film. Duro, teso, efficace nel mostrare la stolida disumanità del fanatismo delle due Coree. Il sorriso ingenuo e inconsapevole della bimba nel finale che gioca con i due orsacchiotti, quello comunista e quello capitalista, vale tutto il film.
Un’interpretazione magistrale del protagonista Ryoo Seung-Bum, unico barlume di luce della natura umana in una società comandata dalla corruzione
questo film fa riflettere sula libertà di un uomo, che in nessuno dei due paese c?è, in ambe due le coree l'uomo è succube di ideologie e di politiche che lo rendono schiavo.
Struggente, tenero e crudele. Una profonda riflessione sul tema degli ideali e delle ideologie e di come il nostro modo di pensare in ogni angolo del mondo sia fortemente condizionato dall'apparato statale e culturale.
Mentre ci lamentiamo di essere prigionieri momentaneamente nelle nostre case, il mondo continua ad andare a rotoli. Un film amaramente bellissimo.
Paranoia collettiva che ruota attorno ai valori contraddittori delle due Coree. La recitazione convincente fino a provocare dolore. Notte stellata a tutti!
PAZZESCO. Portare alla luce il controverso senso di libertà sfruttando il becero nazionalismo di cui ogni nazione è pervasa e si fregia. Chi è prigioniero di chi?
Libertà, una parola così breve da volerci una vita intera per capirne il significato. Un film che continuerà ad andare avanti per molto tempo nella nostra mente.
Crudo, opprimente, feroce critica sociale. Una Korea divisa che si unisce per schiacciare l'essere umano . EmaCate14
Mi ha ricordato Accattone, per la purezza del protagonista che vive un'esistenza obbligata e che trova la libertà solo rinunciando a questa vita imposta... "ah... mo' sto bene...". Ogni singolo uomo è sacro!
un film che fa riflettere molto sulle due ideologie più forti al mondo, così diverse eppure così uguali per la loro indifferenza ai bisogni umani...bellissimo!
Meraviglioso l'attore protagonista un gigante ma anche gli altri attori bravissimi regista formidabile storia intensa e commovente. Grazie