Un sindaco ricerca nuovi stimoli nel confronto con una giovane e brillante filosofa. Tutto inizialmente sembra funzionare, ma non durerà a lungo. Da giovedì 6 febbraio al cinema.
Il tuo browser non supporta i video in HTML5.
“Mi sono svegliato una mattina e non avevo più idee... Lei mi deve aiutare a pensare”, a dirlo è uno stanco e svuotato Fabrice Luchini che consapevolmente chiede aiuto alla gioventù arguta e sfrontata di Anais Demoustier nella divertente commedia Alice e il sindaco, diretta da Nicolas Pariser, al cinema da giovedì 30 gennaio e di cui MYmovies.it presenta in anteprima il trailer ufficiale italiano.
Presentato al Festival di Cannes 2019, Alice e il sindaco ha vinto il premio Europa Cinemas Label della Quinzaine des Réalisateurs e ottenuto un ottimo riscontro di critica e pubblico.
Girato a Lione, Alice e il sindaco racconta della crisi esistenziale del primo cittadino della città francese dopo 30 lunghi anni dedicati alla politica. A soccorrerlo arriva una giovanissima laureata in filosofia, Alice, capace di restituirgli l'energia di un tempo grazie ai suoi modi anticonvenzionali.
Film di situazioni ma soprattutto di attori, Alice e il sindaco ruota tutto attorno alla bravura di Fabrice Luchini (al cinema in Italia con Il mistero Henri Pick) che dà il volto al sindaco Paul Théraneau, uomo disilluso e oramai privo della brillantezza di una volta. A fare da contraltare al celebre attore, che si conferma secondo i suoi standard altissimi, troviamo Anais Demoustier nei panni di Alice Heimann, che in una sequenza gli dice implacabile: “Sarò diretta. Non ha l'impressione di non poter risolvere neanche un problema? Perché penso che i cittadini abbiano questa sensazione”.
È interessante che l'attrice francese, affermatasi in film come Marguerite & Julien - La leggenda degli amanti impossibili o La casa sul mare, sia originaria proprio di Lione, dove il film è ambientato.
Alice e il sindaco offre anche uno splendido spaccato della politica locale, dei problemi e delle questioni che i sindaci sono costretti continuamente ad affrontare fino a quando tutto non sembra ripetitivo e inutile. Fino a perdere le idee e gli entusiasmi che hanno alimentato la carriera politica. Una storia talmente verosimile da costringere Luchini a negare categoricamente che il suo personaggio sia ispirato a sindaci realmente in carica in passato.