L'attrice di La donna è donna, Bande À Part, Lo straniero, si è spenta sabato a Parigi.
Il tuo browser non supporta i video in HTML5.
Danese nata a Copenaghen, Hanna Karin Blarke Bayer (1940-2019) in arte Anna Karina, fa parte del ristretto gruppo delle scandinave che fecero fortuna altrove, come Greta Garbo, Ingrid Bergman, Liv Ullmann, anche se la sua immagine non è legata al modello superdivistico hollywoodiano, ma alla cultura sofisticata della Nouvelle vague.
Dopo il tirocinio in patria, coi canonici spot pubblicitari, cortometraggi e cabaret, approda a Parigi diciottenne e si inserisce subito nell'ambiente giusto, quello della moda. Conosce Pier Cardin e Coco Chanel soprattutto viene notata da Jean-Luc Godard. Sarà l'incontro del destino: saranno marito e moglie dal 1961 al 1968.
Quando si conoscono Godard non è ancora l'eroe della Nuovelle Vague, è una delle penne della critica cinematografia dei Cahiers du cinéma. Nel 1960 il regista comincia a lavorare a Fino all'ultimo respiro, che sarà il titolo identitario di quel movimento. Offre la parte di protagonista ad Anna, che però risponde con un rifiuto incomprensibile. Godard ripiega su Jean Seberg, che comunque offre una performance all'altezza, diventando, col partner Belmondo, una coppia da storia del cinema. La Karina non ripete l'errore e l'anno dopo dà retta al marito ed è protagonista di La donna è donna, con Belmondo come partner.