Un profilo che ripercorre la carriera dell'attrice, ambassador dell'evento che si è svolto a Macao.
Un fascino che sembra ignorare il passaggio del tempo. È probabilmente per questo motivo che Carina Lau a 54 anni non esita a indossare audaci abiti trasparenti - come quello "scandaloso" all'Hong Kong International Film Festival 2014 - oppure a interpretare ruoli di seduttrice più o meno inconsapevole di giovani virgulti, come in In Your Dreams di Tam Wai-ching. Maliarda sullo schermo ma fedelissima nella vita privata, visto che il matrimonio con il "collega" Tony Leung Chiu-wai risale al 2008 e la relazione tra i due alla fine degli anni Ottanta. I due hanno recitato in molti film di Hong Kong ma raramente hanno condiviso la scena: tra questi Flowers of Shanghai di Hou Hsiao-hsien, mentre per Wong Kar-wai in Days of Being Wild sono entrambi nel cast, ma mai nella stessa inquadratura (lo saranno invece in 2046, anche se per pochi minuti).
In questa serie, a tutt'oggi la più vista di sempre a Hong Kong, Lau interpreta un'ereditiera e il ruolo la proietta in cima al firmamento delle star, aprendole le porte del cinema. Il succitato Days of Being Wild è il momento di svolta, anche se è legato a un fatto increscioso: durante le riprese del film l'attrice viene rapita per alcune ore e fotografata senza abiti. Solo più tardi si verrà a sapere che si trattava di una vendetta delle Triadi per ruoli rifiutati da Lau: le foto relative a quel rapimento riemergeranno nel 2002 in un giornale scandalistico, ma la reazione dell'opinione pubblica e il processo seguito al fatto porteranno alla chiusura del giornale e alla condanna del direttore. Gli anni Novanta di Carina Lau coincidono soprattutto con il successo di He's a Woman, She's a Man e del sequel Who's the Woman, Who's the Man, romcom in stile Victor Victoria sulle ambiguità di gender dirette da Peter Chan. Nel 1997 è poi pioggia di premi, per l'interpretazione in Intimates di Jacob Cheung. Sexy e carnale dove Maggie Cheung - a cui è sempre stata contrapposta - era algida e irraggiungibile, Lau ha costruito su queste basi una carriera che si è poi evoluta in ruoli eterogenei. A distinguere Lau da molte colleghe hongkonghesi, è il fatto di aver saputo gestire meglio la propria carriera, scegliendo di apparire con regolarità e senza eccessi, ma soprattutto di affidarsi a registi di valore, scegliendo attentamente le sceneggiature.
Seppur non come protagonista, infatti, Lau parteciperà a due delle saghe più fortunate del cinema sino-hongkonghese del terzo millennio, quali Infernal Affairs e Detective Dee, e, in seguito, impreziosirà uno dei migliori prodotti del cinema indipendente hongkonghese degli ultimi anni, quale Bends di Flora Lau. L'elisir di eterna giovinezza, a quanto pare, è tale anche per la carriera oltre che per la bellezza della diva.