LETTO N. 6, UN DEBUTTO DALLA MANO SICURA E FIERAMENTE CITAZIONISTA 

Un thriller soprannaturale in grado di conservare tutti gli ingredienti del genere. Presentato al TFF. 

Raffaella Giancristofaro, lunedì 2 dicembre 2019 - Torino Film Festival

Roma, oggi. La dottoressa Bianca Valentino prende servizio nella clinica infantile privata gestita da religiose e diretta da Padre Severo. È lui a informarla del fatto che la pediatra a cui lei sta subentrando si è suicidata lanciandosi dalla finestra della stanza in cui anche a lei toccano le guardie notturne. Per prudenza Bianca non ha rivelato al suo datore di lavoro di essere incinta, ma non è questa la ragione degli incubi e delle inquietudini che iniziano ad agitare le sue notti. Sono i richiami lamentosi di Michele, un bambino, che nell'oscurità occupa il letto numero 6 per poi smaterializzarsi misteriosamente. Un infante rancoroso che, oltre a toglierle il sonno, si accanisce anche nei confronti degli altri piccoli pazienti. Bianca ne denuncia la presenza, ma per motivi diversi né suo marito Ettore né Padre Severo le credono. Ma poco a poco emergeranno dal passato le ragioni e responsabilità di chi ha interesse a tenere nascosto Michele.

Esordio alla regia cinematografica di Michela Cocozza, già aiuto regista per i Manetti Bros. - che in questo caso figurano sia come autori del soggetto che coproduttori con Carlo Macchitella - e ancora prima assistente, tra gli altri, di Stefano Sollima, Roan Johnson e Ivan Cotroneo, Letto n. 6 contiene e dispiega tutti gli elementi tipici del thriller soprannaturale innervato di horror.

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