AMORE E INTEGRAZIONE. BANGLA È MOLTO PIÙ DI UNA SEMPLICE COMMEDIA

Un'opera prima delicata e divertente nella Roma multietnica di Tor Pignattara. Disponibile su TIMVISION.

Massimiliano Carbonaro, venerdì 18 ottobre 2019 - Timvision

Il tuo browser non supporta i video in HTML5.

Bangla. Cominciamo dal finale: lui corre per raggiungere la persona che ama dopo essersi reso conto dell'errore commesso. Un classico da Manhattan (guarda la video recensione) in poi, siamo dalle parti insomma della commedia romantica, ma in realtà il film, l'opera prima interpretata e diretta da Phaim Bhuiyan, disponibile in streaming su TIMVISION, vuole essere molto di più.

Il senso di Bangla è nel lungo monologo del protagonista all'inizio del film dove si capisce che vuole parlare di culture grazie alle affermazioni di Phaim che si definisce 50% Bangla, 50% italiano e 100% Torpigna, intendendo la provenienza dal quartiere di Tor Pignattara a Roma che viene descritto come uno dei più multietnici della capitale.
Massimiliano Carbonaro

L'incontro tra Phaim e Asia, interpretata da Carlotta Antonelli è il nucleo pulsante della storia, il motore che spinge il giovane, che ha 22 anni, un lavoro e un gruppo con cui suona (pagato), a porsi delle domande e ad affrontare il suo futuro. Nella Roma caotica delle periferie, quella più lontana dalla Grande bellezza, vive Phaim in un mondo di borgata dove esistono e convivono gli stranieri, gli hypster e i vecchi, dove nell'aria puoi sentire insieme profumo di riso al curry e di lasagne. La sua vita è scandita dagli impegni al museo dove è impiegato come steward e l'attività musicale dei Moon Star Studio (il gruppo di musica tradizionale) sempre agli ordini della madre che guida e dirige la famiglia (composta anche da un padre e una sorella maggiore che sta per sposarsi) con pugno di ferro. "Mia madre è come la Corea del Nord - dice Phaim - si fa come si dice lei".

Contro questa dittatura è chiamato a scontrarsi quando appunto conosce Asia e entrambi, misteriosamente, come per un colpo di fulmine, si innamorano. Il cambiamento del centro di gravità della sua vita dalla madre alla fidanzata è accolto con fatica, anche perché contro la coppia congiurano le tradizioni e soprattutto la religione islamica a cui lui aderisce con le difficoltà di tutti i giovani: niente alcol e niente sesso prematrimoniale. Senza contare lo spettro del trasferimento a Londra, città dove i i genitori di Phaim sperano di approdare.

Nel delicato equilibrio tra la parte sentimentale del film e il racconto interculturale si dipana - non senza qualche limite - il film uscito nelle sale nel maggio del 2019. Divertente in molti momenti, ricco di spunti e considerazioni sulle difficoltà ma anche sulle possibilità che un'integrazione con gli altri non sia un'utopia, in certi momenti Bangla perde l'occasione per andare maggiormente in profondità. Rimane inesplorata la reazione dei genitori di Phaim davanti ad Asia, così come meritava più spazio la conoscenza e la storia d'amore tra i due, e diversi personaggi sono solo un contorno senza riuscire ad uscire dalla cornice.

Il tutto comunque funziona e i richiami che lancia sono ben chiari a cominciare dal monito della madre di "non dimenticare la tua cultura e da dove vieni", a cui Phaim dà una risposta da incorniciare ricordando che non è mai uscito dall'angoletto rappresentato da "Torpigna" per sottolineare che anche lui è perfettamente romano. Oppure il momento di conoscenza delle amiche di Asia che culmina in un locale bangladese dove mangiano i piatti tradizionali e una delle ragazze commenta "Ammazza è come l'indiano, ma costa la metà". Bangla fa ridere e sorridere e ci riporta alle cronache romane quando, tornando al finale e alla corsa per raggiungere Asia, Phaim cerca un mezzo pubblico: "Oggi che giorno è?" - chiede ad una vecchietta - "È venerdì, e quindi è sciopero", la triste e sempre attuale conclusione.

Bangla che accoglie all'interno diversi momenti di vita vissuta del regista, come ha lui stesso ammesso più volte, ha nel cast oltre alla Antonelli già vista in Suburra, Pietro Sermonti (la trilogia di Smetto quando voglio) nei panni del padre di Asia.

In foto una scena del film Bangla.
In foto una scena del film Bangla.
In foto una scena del film Bangla.
ALTRE NEWS CORRELATE
TIMVISION
Massimiliano Carbonaro - giovedì 16 gennaio 2020
Disponibile su TIMVISION il reboot della saga dedicata all'iconica protagonista del celebre videogioco. Vai all'articolo »
TIMVISION
Giorgio Crico - giovedì 19 dicembre 2019
Ora su TIMVISION il thriller di Jeremy Ungar, racconto di una notte tragicamente indimenticabile per le vie di Los Angeles. Vai all'articolo »
TIMVISION
Giorgio Crico - giovedì 12 dicembre 2019
Chris Pratt e Jennifer Lawrence, costretti a una relazione per evitare una condanna alla solitudine. Ora su TIMVISION. Vai all'articolo »