Senza mai cadere nel macchiettistico, il regista racconta la società italiana degli anni '70. A Roma FF14.
Primi anni ’70. A partire dal liceo milanese in cui Mario Mieli non nasconde la propria omosessualità dicendo di chiamarsi Maria, si affrontano le tappe della vita privata e pubblica di una personalità che sia nel campo della liberazione sessuale sia in quello artistico ha trovato il modo di esprimersi senza remore, provocando nella società del tempo dei necessari scontri ma anche dei confronti che hanno inciso sul futuro.
Andrea Adriatico con questo film ha riempito un vuoto: ha cioè saputo portare sullo schermo qualcuno che, come lui stesso afferma “era un genio, che ci ha sedotto come riusciva a sedurre tutti coloro con cui entrava in relazione.”