IL PICCOLO YETI, UN FILM EMOZIONANTE CHE VALORIZZA LA POESIA DELLA NATURA

A dispetto di una trama ultra-classica, il lavoro di Culton e Wilderman può contare su una sua originalità visiva e narrativa. Da giovedì 3 ottobre al cinema.

Marianna Cappi, martedì 1 ottobre 2019 - Recensioni

Yi è una ragazzina solitaria, che si riempie la giornata di lavoretti per guadagnare quanto le serve a fare il viaggio attraverso la Cina che sogna di fare. Avrebbe dovuto farlo con suo padre, ma lui non c'è più, ed è anche per questo che Yi non sopporta di stare in casa, perché niente è più come prima. Si è creata un suo angolino sul tetto ed è proprio qui che, una sera, s'imbatte in una zampa enorme: niente meno che quella di un cucciolo di Yeti, ferito, spaventato e inseguito da un collezionista senza scrupoli. Lo chiamerà Everest e, per riportarlo a casa, sugli splendi monti dell'Himalaya, Yi viaggerà attraverso paesaggi naturali meravigliosi, resi ancora più emozionanti dalla musica del suo violino e dalle doti magiche di Everest.

Anche il film di Jill Culton sembra possedere qualche qualità nascosta, per come il risultato supera magicamente l'insieme delle parti.

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