LOCARNO 2019, UN NUOVO DISEGNO ESTETICO E POLITICO SOTTO LA GUIDA DI LILI HINSTIN

È stato presentato oggi a Milano il programma della manifestazione svizzera in partenza il 7 agosto.

Emanuele Sacchi, giovedì 18 luglio 2019 - Festival

Cambio di direzione artistica e cambio di location per la relativa conferenza stampa milanese della 72.ma edizione di Locarno Film Festival. Si passa dal consolato svizzero al nuovo Palazzo del cinema, che è andato a rimpiazzare nel cuore e nelle abitudini dei milanesi il glorioso Anteo, collocato nel cuore della zona più in trasformazione della città. Quando prende la parola il Presidente (dal 2000 a oggi) Marco Solari lo fa per introdurre la nuova direttrice artistica e per ribadire l'importanza dell'Italia e del cinema italiano per la manifestazione locarnese. Parole rafforzate da una lunga clip che passa in rassegna i soggiorni locarnesi dei volti più insigni del nostro cinema.
Tocca invece al nuovo Direttore Artistico, Lili Hinstin, illustrare in cosa cambierà, oltre che nel nome, Locarno Film Festival. La fiducia accordata al progetto di Hinstin, secondo quanto esposto dal Presidente Solari, si è basata innanzitutto sulla volontà di dare vita a un festival too big to fail, giovane e per i giovani.

Un "disegno estetico che per me vuol dire politico", afferma Hinstin, caratterizzato da "una coerenza che accomuna tutta la selezione", senza elementi, magari singolarmente di qualità ma sparsi tra le sezioni, non comunicanti tra loro.
Emanuele Sacchi

Anche il concorso dei cortometraggi si apre fino ai lavori di 59 minuti, accogliendo quindi i mediometraggi, impossibili da trascurare ulteriormente secondo Hinstin. Un grande festival di cinema composto da nomi su cui investire, che passa dalla scoperta di talenti di primordine. La manifestazione che infatti si apre - dopo il pre-festival affidato alla deliziosa animazione di Mattotti con La famosa invasione degli orsi in Sicilia (in una versione differente rispetto a quella proiettata a Cannes) - con un'opera prima italiana: Magari, debutto di Ginevra Elkann. Un film (in Italia verrà poi ditribuito da BIM) in cui la direzione artistica crede molto, parlando di un pregevole lavoro di direzione degli attori, "commovente e divertente insieme", destinato a reinventare i ruoli di volti noti del nostro cinema: Elkann ci introduce a un Riccardo Scamarcio cupo e doloroso, mentre Alba Rohrwacher sarà solare e seduttiva, in un gioco di contrasti stimolante.

Non mancano le sezioni nuove o rinnovate. Come "Crazy Midnight", che eleva a sezione la seconda serata di Piazza Grande. Sulla scia delle "Midnight Screenings" di Cannes, si tratterà di un nuovo luogo per il cinema di genere e per coinvolgere un target di giovani nella notte suggestiva di Piazza Grande. Tra i titoli presentati The nest - Il nido di Roberto De Feo, classe 1981, che si ispira al cinema italiano anni 70, e molte commedie.

Il Concorso Internazionale, accanto ai grandi nomi e alle loro prime mondiali - come Koji Fukada con A girl missing, Pedro Costa con Vitalina Varela, Rúnar Rúnarsson con Bergmal o Rabah Ameur-Zaïmeche con Terminal Sud - ospita anche un film italiano, la prima opera di finzione di una regista di documentari, Maura Delpero, realizzata in coproduzione con l'Argentina. Hogar è il racconto drammatico di un luogo di accoglienza, gestito da suore: queste ultime hanno fatto un voto di castità, dove le ragazze ospitate invece hanno peccato, guidate da una voglia di vivere che le ha portate fuori controllo.

Come già annunciato in precedenza, saranno oggetto di omaggi e retrospettive tanto John Waters che lo straordinario Song Kang-ho, che sarà accompagnato per un giorno anche dalla neo-Palma d'oro Bong Joon-ho; e ancora Fredi Murer, straordinario maestro del cinema svizzero. Oltre le scoperte destinate a indurci a un ripensamento sulla nostra mappa di autori di riferimento, quindi, ci sono anche certezze del passato. Da sempre infatti la retrospettiva è uno dei fiori all'occhiello di Locarno Film Festival e la 72.ma edizione non fa eccezione: Black Light passa in rassegna film black, che si interrogano su segregazione, integrazione e accettazione, realizzati dal 1919 al 2000.

46 film con molte scelte originali, che passano tanto da Ousmane Sembene che dalla blaxploitation di Melvin Van Peebles o di Coffy. Quest'ultimo sarà proiettato a mezzanotte in Piazza, dopo l'evento Quentin Tarantino: C'era una volta a...Hollywood (guarda la video recensione) sarà infatti proiettato in una nuova versione, un montaggio successivo rispetto a quello presentato al festival di Cannes.

Infine Lili Hinstin ci ha tenuto a citare su tutto e tutti il nume tutelare della critica italiana: il benemerito enrico ghezzi, per cui le iniziali minuscole sono d'obbligo. Il premio Utopia, creato ex novo per questa edizione, nasce come omaggio a un'opera di lavoro e di vita che non trova corrispondenti al mondo e che ha il merito di aver portato su una tv pubblica i capolavori di Tourneur, Hawks, Ford, Ulmer, Godard, Rivette, fino ai grandi registi contemporanei. Se la critica e la cinefilia di lingua italiana oggi è caratterizzata da questo eclettismo, deve moltissimo ad anni coraggiosi e temerari di "Fuori Orario".

ALTRE NEWS CORRELATE
FESTIVAL
venerdì 20 settembre 2024
Cinema, fotografia, arte per una settimana di grandi appuntamenti dal respiro internazionale. Vai all’articolo »
FESTIVAL
venerdì 20 settembre 2024
Ospiti d’onore per la diciannovesima edizione dell’evento che si svolgerà nella Capitale dal 16 al 27 ottobre. Un ricco programma con quattro italiani in competizione. Vai all’articolo »
FESTIVAL
venerdì 20 settembre 2024
Dal 2 ottobre al 13 dicembre, 9 eventi che animeranno la città del miglior cinema internazionale. Vai all’articolo »