Dopo il trionfo di Bong Joo-ho a Cannes, un pacchetto di quattro film che testimonia il meglio della produzione sudcoreana.
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La Palma d'Oro a Bong Joon-ho rappresenta, piu` che meritatamente, la punta dell'iceberg, ma il cinema sudcoreano vive ormai gia` da vent'anni una seconda e poderosa giovinezza. Vent'anni che il Far East Film Festival di Udine ha sempre documentato con grande amore - opere di Bong incluse - edizione dopo edizione, distillandoli oggi nella brillante rassegna K-Cinema assieme alla Tucker Film.
Quattro titoli, quattro generi (nell'ordine: una commedia color pastello, un blockbuster d'impegno civile, un action "vecchia scuola", un torbido mystery thriller) e una sola tag-line: Il fascino (in)discreto della Corea del Sud. Quattro titoli che fanno capire meglio il trionfo di Parasite di Bong Joon-ho, cosi` giusto e anche cosi` necessario, agli spettatori che non frequentano abitualmente il cinema del 38° parallelo. Quattro diverse punte dell'iceberg, insomma, a testimoniare il meglio delle produzioni recenti e l'incredibile ricchezza creativa di un'industria che ha raggiunto il quinto posto del box office mondiale. Cinema popolare di enorme qualita`: suona come un ossimoro, per noi occidentali, e invece e` semplicemente Corea del Sud.