GODZILLA II: IL CELEBRE KAIJU NELL'ERA DEL GLOBAL STRIKE FOR FUTURE 

Il monster movie sembra riflettere sulle condizioni del nostro pianeta. Al cinema.

Alessandro Castellino, Vincitore del Premio Scrivere di Cinema, mercoledì 5 giugno 2019 - Focus

Il tuo browser non supporta i video in HTML5.

Millie Bobby Brown (20 anni) 19 febbraio 2004, Marbella (Spagna) - Acquario. Interpreta Madison Russell nel film di Michael Dougherty Godzilla II - King of the Monsters.

Il secondo capitolo della nuova saga dedicata a Godzilla, prodotta dalla Legendary Entertainment in collaborazione con la Warner Bros, aveva un intento ben chiaro: alzare vertiginosamente il tasso di spettacolarità in vista dell'incontro tra il celebre kaiju e King Kong, previsto per il maggio 2020 (il film si intitolerà Godzilla vs. Kong). Probabilmente, ogni amante del Monster Movie potrebbe dirsi soddisfatto uscito dalla sala, proprio perché il film si presenta come era stato annunciato fin dal trailer: un film di zuffe tra mostri giganti pronti a essere incoronati re delle Creature. 

Se nel precedente Godzilla, diretto da Gareth Edwards, c'era più spazio per l'approfondimento introspettivo dei personaggi - anche a causa dell'urgenza di svelare le radici alla base delle dinamiche messe in scena - nel sequel di Michael Dougherty il focus si sposta, come si è detto, verso una forma di intrattenimento più pura.
Alessandro Castellino, Vincitore del Premio Scrivere di Cinema

Tuttavia, non va sottovalutata l'intenzione (pur timida) di questo secondo capitolo di orientare il pubblico verso una riflessione quanto mai attuale. La vicenda si snoda, infatti, intorno alla volontà della protagonista, Emma, di distruggere il mondo come lo conosciamo e di dargli quindi una nuova origine: una palingenesi che porti i mostri a convivere con gli umani, incapaci di gestire con le loro sole mani il pianeta. In tal senso, quella messa in scena in Godzilla II - King of the Monsters si può leggere come un'eco delle catastrofi climatiche che stanno sconvolgendo la Terra, e che si configurano esse stesse come mostri devastanti.

Il ragionamento si sposta quindi sull'uomo, che si deve affidare a un'entità esterna (nel film, Godzilla) per salvarsi, come se ci fosse un'inversione nella dialettica mostro-umano. Gojira, infatti, rappresenta in qualche modo la negligenza dell'uomo egoista, incapace di guardare al proprio futuro: per questo è contemporaneamente soluzione e distruzione, a sottintendere che il cambiamento è in atto e si porta dietro gli scheletri del suo corso. Il monstrum torna ad assumere il significato originario di "prodigio", redentore di una civiltà che perde i suoi punti di riferimento e che cerca la giustizia fuori da se stessa.

Si profila una nuova teogonìa, in cui gli dei sono Esseri risvegliati dalla brutalità umana - Godzilla è una Creatura tornata a vivere dopo le bombe atomiche - che rappresentano, materialmente, i fantasmi di un uomo imbevuto di una religione essenzialmente individualista. Ed Emma, novella Greta Thunberg, ammonisce: la natura non si può e non si deve combattere. Ritornano qua le parole che nel primo capitolo aveva pronunciato un leopardiano (quello del "Dialogo della Natura e di un Islandese") e solenne dottor Serizawa: "L'arroganza dell'uomo è pensare che la natura sia sotto il nostro controllo e non l'esatto contrario". 

Dougherty approfitta, quindi, del mezzo-cinema per divertire e celebrare maestosamente un mostro che, anche se già un po' attempato, continua a dire la sua anche nel panorama attuale. Ma il regista non si limita a questo, e tra una rissa e l'altra, infila una riflessione non esclusivamente disfattista, fiduciosa nei confronti della buona coscienza (che si spera reale e non apparente) della nuova generazione, rappresentata nel film da uno dei volti del momento, Millie Bobby Brown.

ALTRE NEWS CORRELATE
FOCUS
Pino Farinotti - lunedì 23 settembre 2024
Una riflessione a partire da On the Road di Walter Salles, tratto dal romanzo capolavoro di Jack Kerouac. Di Pino Farinotti. Vai all'articolo »
FOCUS
Claudia Catalli - lunedì 23 settembre 2024
Il nuovo film di Michael Zampino è liberamente ispirato al romanzo "Laghat, il cavallo normalmente diverso" di Enrico Querci. Una visita sul set. Vai all'articolo »
FOCUS
Simone Emiliani - martedì 24 settembre 2024
Un grandissimo sequel del film del 2019, profondamente intrecciato alla contemporaneità ma capace di dialogare col cinema classico. Dal 2 ottobre al cinema. Vai all'articolo »