SUSPIRIA, UN REMAKE CHE HA MOLTO DA OFFRIRE

Ora che le sabbie del tempo si sono sedimentate, è forse il momento giusto per vedere (o rivedere) il film di Guadagnino con con occhi sereni. Disponibile su Amazon Prime Video.

Rudy Salvagnini, giovedì 16 maggio 2019 - prime video

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Quando si è sparsa la voce di un remake in lavorazione per uno dei film più amati dell'horror italiano, Suspiria, naturalmente molti hanno deplorato l'ardire di Luca Guadagnino, regista designato, e hanno temuto per l'intoccabilità dell'originario capolavoro di Dario Argento. Così quando il film è uscito i pregiudizi non mancavano e si sono subito formate fazioni a favore e contro.

Ora che le sabbie del tempo si sono sedimentate, è forse il momento giusto per vedere o rivedere con occhi sereni il Suspiria di Guadagnino e l'occasione buona è data dal suo inserimento, nel corso del mese di maggio, nel catalogo di Amazon Prime Video che lo renderà quindi disponibile in streaming.
Rudy Salvagnini

L'occasione è buona perché il film di Guadagnino ha molto da offrire. Prima di tutto, è da sottolineare che la scelta dell'autore è stata quella di fare un film del tutto diverso da quello di Argento, dal quale ha preso solo alcuni elementi basilari. Resta infatti la scuola di ballo nella Berlino degli anni '70 e resta anche l'arrivo del "pesce fuor d'acqua", la giovane americana aspirante ballerina Susie Bannion. E naturalmente resta il sottofondo stregonesco. Il tutto però viene reimmaginato in modo diverso e originale, a partire dalla psicologia e dal ruolo della giovane protagonista, lontana da quella che fu della deliziosa Jessica Harper. Del resto, Guadagnino è un regista di forte personalità e la sua carriera lo dimostra. Non era pensabile che si adagiasse su una mera replica dell'originale argentiano e infatti non l'ha fatto.

Atmosfere e colori sono lontani dal film di Argento, sono plumbei, in linea anche con il richiamo agli anni di piombo che caratterizzavano (non solo) la Germania di quel tempo e a cui viene fatto espresso riferimento nel film.

Inoltre, in un complesso narrativo molto articolato sono presenti sottotrame diverse che aprono scenari inediti, come quella che coinvolge un anziano professore alla ricerca di un passato irrimediabilmente perduto. Nelle pieghe del racconto ci sono molti elementi di rilievo, tra cui il rapporto ambiguo tra una società autonoma e misteriosa come quella che alberga nella scuola di ballo e una società civile in grave difficoltà nei suoi valori e nei suoi equilibri.

Ma al di là delle sottigliezze e delle complicazioni della storia, è sotto il profilo meramente visuale che il film si rivela non solo di grande fascino, ma di un fascino del tutto diverso da quello, rutilante e spavaldo, del film di Argento. La parte finale, infatti, in particolare, diventa una fantasmagorica ed elegante cavalcata macabra ricca di immagini suggestive e particolari, capaci di superare le sbavature logiche della soluzione finale per concorrere a realizzare uno spettacolo visivo di assoluto valore evocativo. In questo senso, l'uso della danza è magistrale, anche in diverse altre sequenze del film. Il linguaggio del corpo emerge in modo prorompente e allegorico, ma emerge anche un inedito uso in chiave puramente orrorifica della danza come nel caso di una sequenza di morte, nella prima parte del film, condotta in modo magistrale e inventivo. Da sottolineare anche come venga enfatizzato il valore sensuale e anche erotico della danza, che rimaneva estraneo all'horror di Argento e semmai, sotto altri profili, era stato oggetto di valutazione in un Fulci minore, ma godibile, come Murderock.

Da non trascurare, poi, l'efficacia di un cast notevole nel quale giganteggia la grande Tilda Swinton che oltre a tratteggiare da par suo la figura della carismatica insegnante di danza Madame Blanc si toglie anche l'insolito sfizio di interpretare altri due ruoli (alla Peter Sellers dei bei tempi), tra cui quello, insospettabile, dell'anziano professore: solo questo tour de force interpretativo varrebbe la visione. Ma non sono da sottovalutare nemmeno le prove di Mia Goth e, sia pure in una piccola parte, di Chloë Grace Moretz. Dakota Johnson ha il physique du rôle ed è credibile come danzatrice.

In definitiva, chi ha apprezzato Suspiria di Dario Argento non c'è motivo per cui non possa apprezzare, per motivi diversi, anche Suspiria di Guadagnino. Chi invece non conosce il film di Argento non avrà alcun motivo di fare paragoni, ma è caldamente invitato, oltre a vedere il film di Guadagnino, a colmare questa lacuna.

In foto una scena del film Suspiria.
In foto una scena del film Suspiria.
In foto una scena del film Suspiria.
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