L'Orso d'Oro della 69ª edizione va al film Synonymes. Migliori attori ai protagonisti di So Long, My Son.
L'Italia si è fatta notare e conquista il premio per la miglior sceneggiatura per il film La paranza dei bambini (guarda la video recensione) - ora al cinema - scritto da Roberto Saviano, Maurizio Braucci e Claudio Giovannesi, anche regista del film. Saviano ha dedicato il premio alle ong che salvano le vite nel Mediterraneo, sottolineando il fatto che "scrivere questo film è significato mostrare l'esistenza e la resistenza che esiste: parlare della verità nel nostro Paese è diventato difficile".
L'Orso d'Oro è andato invece a Synonymes di Nadav Lapid, un film astratto e politico sull'impossibilità individuale e collettiva di liberarsi dal passato.
Molto commossa si è mostrata la regista Nora Fingscheidt che ha conquistato il premio Alfred Bauer con il suo film Systemsprenger, una sorta di anti-favola sulla storia di una bambina rifiutata.
Doppio premio per il film So Long, My Son di Wang Xiaoshuai che ha conquistato sia la statuetta per la miglior attrice, andata a Yong Mei, che quella per il miglior attore, consegnata a Wang Jingchun.
Il regista francese François Ozon ottiene invece il Gran Premio della Giuria per il suo film Grâce à dieu, un'opera dura che racconta la storia dell'abuso su un minore da parte di un prete.