Presentata in anteprima europea alla 69esima Berlinale, la serie scritta da David Farr e tratta dall'omonimo film di Joe Wright sarà disponibile a marzo su Amazon Prime Video.
"Avevo scritto la sceneggiatura del film, e Joe Wright l'ha trasformata in una favola con un tono e una struttura alla Mago di Oz: la strega cattiva dell'ovest era Cate Blanchett, Saoirse Ronan era Dorothy. Ma io sapevo che quella storia la si poteva raccontare anche in un altro modo". Così David Farr, lo sceneggiatore del film Hanna del 2011, ha presentato a Berlino la serie omonima prodotta da Amazon - scritta dallo stesso Farr, e girata da Sarah Adina Smith - distribuita in streaming da marzo. Otto episodi adrenalici scritti assecondando il mantra delle serie tv contemporanee: storie "grounded", cioè realistiche, e "darker", ovvero oscure. Un tono "giusto", secondo Farr, per raccontare una storia "che nel corso degli anni è stata letteralmente clonata da tanti altri film": il percorso esistenziale di una ragazza, Hanna appunto, allevata nel bosco dal padre per diventare una serial killer e potersi difendere dalla misteriosa associazione criminale che le dà la caccia.
Esme Creed Miles porta sullo schermo una versione più selvatica e meno femminile del personaggio reso celebre dall'interpretazione di Saoirse Ronan: "Hanna, per me, è un personaggio a-gender. Non è identificabile nello stereotipo della classica ragazza. È a suo modo ingenua, pura, ci permette di vedere il mondo attraverso gli occhi di una persona che sembra guardarsi intorno per la prima volta".
Pur evitando di definirsi come una serie militante, "anche se la questione femminile è molto dibattuta, lo show evita di avere uno sguardo paternalista sulla storia di Hanna", la nuova Hanna tuttavia "racconta personaggi femminili nella chiave del thriller - ha spiegato la regista - divertendosi a giocare con l'azione ma senza abbandonarsi mai alla violenza fine a se stessa. È una narrativa femminile complessa, che non asseconda il nuovo stereotipo del 'personaggio femminile forte'. Hanna non è indistruttibile, è vulnerabile. Ed è questo che ci fa innamorare di lei e che farà identificare in lei le ragazze". Nel cast anche Mireille Enos, nel ruolo della gelida Marissa Wirgler che fu di Cate Blanchett: "È un personaggio con tante zone d'ombra, lo vedo come un animale con le fattezze di una donna elegante. Ha un lato quasi bestiale che svelerà nel tempo".
Girata in sei paesi, dall'Inghilterra alla Polonia, "Hanna è una serie profondamente europea - ha dichiarato la regista - e i luoghi in cui l'abbiamo ambientata sono stati fondamentali per nutrire la nostra ispirazione. A questo si deve, credo, il tono unico dello show, capace di unire momenti di commedia a thriller, family e coming of age". Un progetto, secondo la regista, reso possibile "grazie all'avvento dello streaming. Il cinema indipendente americano è in crisi, dopo un lungo periodo di sofferenza. Rischia l'estinzione. Personalmente penso ad Hanna come a un film molto lungo, con un ottimo contenuto narrativo su cui la piattaforma di streaming ha deciso di investire. Amo il film di Wright, ma anche questo è, a suo modo, un film".