Una biografia politica brillante, irriverente, indiavolata. Con una prova impressionante di Christian Bale. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Roberta Azzarone.
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Negli anni '70 Dick Cheney sta con Lynne, che riesce a farlo ammettere all'Università, dove lui però finisce per farsi espellere. Quando viene arrestato per guida in stato di ebrezza, Lynne gli dà un ultimatum: o diventa una persona di potere, o tra loro è finita. La storia è nota: i due diventeranno una "power couple" di Washington e domineranno nell'ombra l'amministrazione Bush.
Dopo La grande scommessa Adam McKay continua nel filone della satira ad altissima velocità. Vice racconta una perversa fascinazione per il potere, ma a rendere il film qualcosa di unico è lo stile dal ritmo forsennato e dal taglio eccentrico, con un narratore che incarna l'uomo comune americano. Abita il corpo di Cheney il camaleontico Christian Bale, in una performance impressionante ma allo stesso tempo in understatement.