Nella scelta del Cinema di Sky, un'opera capace di restituire il talento e l'anima inquieta dell'artista.
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Michelangelo Buonarroti è stato uno degli artisti più rilevanti del Rinascimento italiano. Sue sculture note in tutto il mondo come La Pietà e il David, suoi gli affreschi più importanti presenti nella Cappella Sistina, suo il progetto della Cupola di San Pietro in Vaticano, sua la realizzazione della Tomba di Giulio II. Un genio così luminoso non può non essere celebrato, ricordato e omaggiato. Lo sanno benissimo gli autori che hanno dato vita a Michelangelo - Infinito, opera cinematografica che ripercorre le tappe esistenziali e artistiche di questo straordinario protagonista vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
Si seguono i passi nei luoghi a lui più cari: da Firenze a Milano, passando inevitabilmente per Roma e Città del Vaticano. Si indugia su location suggestive come il Castello di Bracciano e le cave di Carrara da cui arriva il marmo che sarà modellato e reso eterno da Michelangelo.
Pittore e scultore di eccezionale bravura, architetto e urbanista dallo straordinario ingegno, Buonarroti è la quintessenza del Rinascimento. Ludovico Ariosto, nel trentatreesimo canto dell'Orlando Furioso, definiva così l'artista: "Michel, più che mortale, Angel divino". Una definizione che ben esemplifica la leggiadria e la grazia delle sue opere. Queste qualità sono chiaramente descritte anche da Giorgio Vasari, autore de Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, il quale si rivolge a lui come uno "spirito inviato in terra da Dio per mostrare la perfezione dell'arte in tutti i suoi aspetti". Wolfang Goethe, di stanza a Roma in una tappa del suo Grand Tour, afferma invece che "senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea completa di ciò che un uomo è capace di raggiungere".
Film di autorevole finzione che Sky Cinema propone in prima visione e on demand, Michelangelo - Infinito ha la capacità di restituire l'anima inquieta di Buonarroti. Il regista, Emanuele Imbucci, supportato dagli sceneggiatori Sara Mosetti e Tommaso Strinati, ne mette in evidenza luci e ombre in una narrazione dal fortissimo impatto emotivo. Il merito di un simile coinvolgimento va riconosciuto anche a Enrico Lo Verso. È l'attore palermitano a dare volto, talento, tormenti e pathos al genio michelangiolesco. In questa occasione viene affiancato da Ivano Marescotti, ottimo interprete del Vasari, narratore d'eccezione del percorso dell'artista.
Per realizzare questa monumentale opera ci sono voluti quasi due anni di lavoro: otto mesi di pre-produzione, un paio di mesi di riprese e dieci mesi di post produzione. Il risultato è un film di immani proporzioni che ha coinvolto più di duecento persone. Queste hanno sfruttato al meglio tutta la tecnologia disponibile, a partire degli effetti visivi e dall'ultra definizione del 4K HDR. Inoltre, grazie a un lavoro certosino di documentazione, sono state realizzate cose mai fatte prima. Ad esempio, con uno sforzo produttivo non indifferente, si sono ripercorsi i cambiamenti della decorazione pittorica della Cappella Sistina dal 1508 fino alla conclusione del Giudizio Universale nel 1541.
Nel corso del film, con citazioni letterarie di indubbio valore, spesso tratte dalle terzine dantesche della Divina Commedia, viene dato spazio a capolavori noti e meno noti della produzione di Michelangelo. Vedere per credere i timelapse dedicati al Mosè e alle Cappelle Medicee o il "faccia a faccia" con il David, ripreso per l'occasione con un braccio telescopico di 15 metri. Meraviglie per gli occhi e per la mente.