Dieci episodi per una stagione coerente e compatta. Ora su Netflix.
Guerriglia urbana tra agenti antisommossa e civili armati di molotov e bastoni: si apre così Dogs of Berlin ma è un flashforward da cui si torna indietro di circa una settimana, quando il poliziotto della omicidi Kurt Grimmer, dall'appartamento dell'amante, assiste a un'azione di polizia. Si reca sul posto e scopre che si tratta dell'omicidio di un importante calciatore della nazionale tedesca, quindi trova il modo di tenere segreta per qualche giorno questa informazione e cerca di usarla per piazzare una scommessa che lo tiri fuori dai debiti (tra cui quelli con un clan neo-nazista cui era appartenuto in gioventù e dove ancora militano sua madre e suo fratello). Nel mentre un poliziotto dell'antidroga, Erol Birkan, gay e di origine turca, partecipa a un retata contro il clan dei Tarik-Amir, che però si rivela un buco nell'acqua. Erol viene quindi spostato sul caso del calciatore ucciso, perché serve un volto turco all'indagine. Il fratello minore dei Tarik-Amir intanto trama per entrare nel giro delle scommesse controllato dal clan Kovac, della ex-Jugoslavia.