La sua voce cavernosa e satura di alcol e sigarette, il suo cappello indossato con stile, senza mai inseguire un look ricercato, le sue parole piene di poesia o di crudeli verità. È Tom Waits da Pomona, uno dei giganti della musica ancora in attività, che in 45 anni di carriera ha saputo attraversare gli stili più disparati. Rivelatosi al mondo come uno Springsteen che preferisce bar e night club al brivido dell'autostrada in "Closing Time" (1973), nel giro di qualche anno Waits diviene icona di dissolutezza alcolica, tra Edward Hopper e Baudelaire, in "Nighthawks at the Diner".

Quella che segue è una successione di svolte, alti e bassi in cui Waits consegna alla storia della musica capolavori come "Swordfishtrombones", "Rain Dogs" o "Bone Machine". Ma Waits non è solo uno straordinario cantautore: il suo volto iconico e precocemente maturo attraversa il cinema, interessando i più grandi autori, da Robert Altman - il suo ruolo più importante, in America oggi - a Francis Ford Coppola, con cui gira cinque film.

Una filmografia breve, fatta di ruoli che spesso hanno il minutaggio di un cameo, ma in cui sono difficili da dimenticare il folle Renfield, che segue il conte Dracula nelle sue malefatte, o lo Zack di Daunbailò, al fianco di Roberto Benigni (che vorrà Waits nel cast di La tigre e la neve). Anche in Old Man & the Gun, in sala dal 20 dicembre, quello di Tom Waits è un piccolo ruolo, limitato a tre scene. Ma per lui sono più che sufficienti per caratterizzare Waller, ladro silenzioso e forse pericoloso, che lavora da un tempo imprecisato al fianco di Forrest Tucker, alias Robert Redford, senza mai aver saputo perché questi abiti di fronte a un cimitero.

I tratti sono quelli del ladro gentiluomo, che porta con sé la pistola senza mai doverla usare, dedito al proprio "lavoro" e al suo silenzioso codice d'onore. Waller è il tipo che non tradisce e che non sbaglia, quello che semmai vorrebbe rischiare di più, anziché rifugiarsi in una serena vecchiaia.

Nello schema di Lowery, totalmente dedicato a un iconico Robert Redford e a ciò che lui rappresenta nella storia del cinema, resta poco spazio per i comprimari, come il Waller di Waits e il Teddy di Danny Glover, ma l'uomo di Pomona si è rifatto poco dopo in La ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen, come protagonista di uno degli episodi più emblematici. In 'Gold Canyon' Waits è un cercatore d'oro, che raggiunge una sorta di Eden e finisce per sfigurarlo, scavando all'inseguimento di pepite auree. Una maschera di avidità e grettezza, che non si ferma di fronte a nulla pur di raggiungere il proprio scopo.

A quasi 70 anni, Waits si conferma una delle prime scelte per dare un volto all'America dei margini, al confine della legalità, che osserva il mondo attraverso una bottiglia di whisky semivuota.