Nella scelta del Cinema di Sky, l'accurato ritratto di uno degli autori italiani più rinomati al mondo.
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Ne 'La morte della vergine', per dare il volto alla Madonna, Caravaggio usa il volto di una prostituta trovata morta nel Tevere qualche tempo prima. Danno scandalo i piedi nudi, il ventre molliccio, l'espressione del viso assai lontana dai crismi della santità. Basterebbero simili dettagli per comprendere la forza dirompente e sconvolgente di Caravaggio, al secolo Michelangelo Merisi, pittore che ha segnato un'epoca a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento.
Il documentario, diretto da Jesus Garces Lambert e sceneggiato da Laura Allievi, offre nuove prospettive alla produzione di Merisi attraverso analisi e visioni dettagliatissime in altissima risoluzione delle sue tele e dei suoi dipinti. Si illuminano così l'immane talento e la turbolenta grazia di uno degli autori italiani più rinomati al mondo.
Celebre per l'uso rivoluzionario della luce nelle composizioni da lui firmate, Caravaggio è stato uno dei massimi rappresentanti del barocco europeo. Nel corso dei secoli è diventato un personaggio da leggenda a causa di un'esistenza a dir poco avventurosa, viziata da un carattere rissoso e dalle discutibili frequentazioni. D'altronde ci troviamo di fronte a un uomo dominato dalle pulsioni, ricco di contraddizioni; un uomo che si trova a suo agio tanto con i cardinali nei palazzi più suggestivi dello Stato pontificio quanto con criminali di ogni sorta nelle peggiori bettole della capitale.
L'anima di questo artista così inquieto viene tratteggiata nel segno dell'impatto emotivo che le sue opere producono in chi le osserva. Si esplicano i motivi che sono dietro ad alcune figure religiose; si sottolinea in che modo la realtà entra sordidamente nelle sue pennellate; si spiegano le ragioni che hanno spinto Caravaggio a realizzare determinati quadri.
Il documentario ha il merito di analizzare i chiaroscuri tanto dell'arte quanto della vita di Merisi. Riesce nell'intento approfondendo alcuni snodi cruciali della sua esistenza: la nascita a Milano, non a Caravaggio come vuole la tradizione; l'infanzia e l'adolescenza a stretto contatto con la morte; la permanenza a Roma, le committenze del Cardinal Del Monte e la produzione di alcuni dei suoi capolavori più famosi; i problemi con la legge e la fuga rocambolesca dalla Città eterna; il peregrinare inquieto tra Napoli, Malta e i grandi centri urbani della Sicilia; la dipartita in solitudine a Porto Ercole nel 1610.
Prodotto da Sky e Magnitudo Film e realizzato dai creatori di Firenze e gli Uffizi e Raffaello, il Principe delle Arti, Caravaggio - L'anima e il sangue è un excursus narrativo e visivo attraverso i luoghi in cui l'artista ha vissuto. A impreziosire ulteriormente il film è la presenza di Manuel Agnelli, cantante, leader degli Afterhours e giudice di X-Factor, che dà voce, tempra e tormenti al pittore restituendone passioni, dubbi e contraddizioni. Il suo contributo è meritevole di attenzione e considerazione. Questi riesce, difatti, a rendere vivi i sentimenti e le emozioni dell'artista offrendo un'interpretazione che arricchisce notevolmente l'afflato del film.
Per la realizzazione del film, gli autori si sono avvalsi delle consulenze di diversi studiosi. Tra questi vanno doverosamente ricordati Claudio Strinati, storico dell'arte tra i massimi esperti di Michelangelo Merisi, e la prof.ssa Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi. Sulle tecniche pittoriche usate da Caravaggio è interessante quanto illustra la dott.ssa Rossella Vodret, autrice di numerose pubblicazioni sull'argomento.