Il 9 agosto 1969 gli USA si svegliarono con la notizia dal massacro di Cielo Drive. Cinquant'anni dopo il regista mette la tragedia al centro del suo Once Upon a Time in Hollywood.
Once Upon a Time in Hollywood, C'era una volta in Hollywood. È il titolo del nuovo film di Quentin Tarantino che uscirà l'anno prossimo. Lo scenario è la Hollywood del 1969, un collettore di ogni storia, spettacolo, eccessi, sesso, violenza, il mondo del cosiddetto star system, dove non ci si fa mancare niente. Ho scritto "violenza", in quell'anno accadde qualcosa che divenne un manifesto orribile della violenza: il 9 agosto fu il giorno della strage al 10050 Cielo Drive, a Bel Air, in cui i seguaci della setta di Charles Manson uccisero sette persone, fra cui Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, incinta di otto mesi. Ne fu sconvolta l'America, e lo fu il mondo.
Quentin Tarantino, che ha lavorato alla sceneggiatura per cinque anni, ha costruito il racconto su due figure non di primissimo piano. Una è Rick Dalton, uno specialista di western, presente in varie serie televisive. L'altro è Cliff Booth, uno stuntman. Si frequentano, si incrociano nelle produzioni, sono amici. C'è un dettaglio che risulterà importante, Dalton abita vicino alla villa di una star, Sharon Tate. L'impatto mediatico dei fatti di Bel Air fu naturalmente enorme e Charles Manson (1934-2017) non poteva non diventare un perfetto soggetto da film. Infatti il grande e il piccolo schermo non lo hanno trascurato.
Fra i molti titoli sono ricordabili Aquarius, Helter Skelter e Manson Family Movies. La sua personalità è stata sviscerata in tutte le forme. Manson ha finito per diventare una vera cultura dell'orrore, è stato il primo angelo del male, con tanto di sponsor, creando un modello che ha fatto proseliti. Fatti tutti i debiti distinguo non c'è dubbio che Tarantino possegga tutte le attitudini artistiche per occuparsi di quel personaggio. Che comunque non sarà il centro della narrazione.
Il focus di Once Upon a Time in Hollywood è su quel particolare momento che favorì una vicenda come quella. L'America di quegli anni, con tutte le sue tragedie e tensioni, a cominciare dalla guerra del Vietnam ancora in pieno svolgimento col significato che ne derivò: che gli USA non erano più una potenza imbattibile.
Il cast scelto da Tarantino per il suo film numero 9 non poteva essere più ricco. Protagonisti saranno Brad Pitt, che farà Cliff Booth, lo stuntman, già nel cast di Bastardi senza gloria, e Leonardo DiCaprio (Dalton), diventato ormai una presenza quasi indispensabile nei film del regista, compreso l'ultimo, Django Unchained. La bionda Margot Robbie sarà Sharon Tate, peraltro le assomiglia molto. Ci sarà persino Al Pacino, nella parte di Marvin Schwartz, un potente produttore di allora. Fra gli amici dei personaggi citati, in piena ascesa nella carriera, c'era Steve McQueen. A dargli corpo e volto sarà Damian Lewis, praticamente il suo sosia.
Un'ultima notizia, non banale: Django Unchained era stato prodotto da Harvey Weinstein, quello travolto dallo scandalo delle molestie. Tarantino ha deciso di cambiare produttore. La Sony ha stanziato un budget di 95 milioni di dollari. Once Upon a Time in Hollywood uscirà nel luglio del 2019, a (quasi) cinquant'anni dalla strage.