Un adagio ben documentato che si prende il tempo per essere critico col suo soggetto. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Lucca.
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Due première mondiali, due film girati, una serie televisiva, quattro pièce teatrali, una moglie, due amanti, sei figli. Il 1957 fu un anno di straordinaria produttività per Ingmar Bergman. Il suo nome da quel momento avrebbe incarnato il passaggio del cinema da divertissement di massa ad arte sofisticata del XX secolo.
Un soggetto che resta un paradosso per il suo paese d'origine: da una parte genio-tiranno e dall'altra monumento nazionale.
Girato per il centenario della nascita di Bergman, il documentario di Jane Magnusson illustra questa ambivalenza, muovendosi nelle ombre che tessono la leggenda, senza perdere di vista ossessioni e contraddizioni.
In occasione dell'uscita in dvd di Bergman 100 - La vita, i segreti, il genio (guarda la video recensione), il 12 luglio, Roberta Lucca interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.