Un'apologia dell'alterità e della sovversione sparata contro i prepotenti attraverso i tubi pneumatici. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
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Jimmy Logan, ex quarterback con una gamba offesa, e Clyde Logan, veterano dell'Iraq senza un braccio, decidono di organizzare una rapina. I Logan vivono nell'America rurale, collezionano una sfortuna eterna e perpetuano una maledizione familiare. Ma quella superstizione diventa la loro chance.
La truffa dei Logan sembra un film come gli altri, recita l'ordinario e rende impossibile distinguere nei personaggi la nullità e la prodezza. Ma dietro alla facciata del divertissement, alla cultura popolare e al suo folklore, il film è un'apologia della sovversione sparata contro i prepotenti attraverso i tubi pneumatici.
In occasione dell'uscita al cinema de La truffa dei Logan (guarda la video recensione), in sala dal 31 maggio, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.