Il dirigente di una casa discografica e suo padre, noto fotografo in fin di vita, raggiungono l'ultimo laboratorio in cui si sviluppa ancora la pellicola Kodachrome.
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Un manager musicale è prossimo al licenziamento quando viene contattato dall'assistente del padre, un celebre fotografo, che gli rivela la malattia del genitore. Lui non vuole saperne niente, perché sono stati in pessimi rapporti per tutta la vita, ma l'avvocato del padre gli offre la possibilità di scritturare una band che sta inseguendo da anni. Così si ritrova costretto ad accettare di partecipare a un lungo viaggio in auto verso il Kansas, dove sta per chiudere l'ultimo laboratorio fotografico che ancora sviluppa in Kodachrome.
Road Movie sull'accettazione del lutto, ancora prima che arrivi, e sull'importanza di superare le acredini della vita e ritrovare almeno un po' di empatia per i nostri cari prima che ci lascino per sempre. Aiuta a movimentare le cose il rapporto con la musica del figlio protagonista, che giustifica una colonna sonora rock tra brani di Eddie Veder e dei Live. Protagonisti Jason Sudeikis, in un ruolo più emotivamente intenso rispetto alle sue solite commedie, e il grande Ed Harris, inoltre partecipano Elizabeth Olsen e in più piccole parti Bruce Greenwood e Dennis Haysbert. Il film, presentato a Toronto, è ispirato da un articolo del New York Times dicato alla chiusura dell'ultimo laboratorio che sviluppava in Kodachrome, trasformato in road movie dalla sceneggiatura di Jonathan Tropper (Banshee) e diretto da Mark Raso, qui alla sua opera seconda.