Miglior sceneggiatura non originale al film di Guadagnino. Miglior film e miglior regia a La forma dell'acqua. Oldman e McDormand migliori attori. Oscar tecnici a Dunkirk.
Si è svolta al Dolby Theatre di Hollywood la 90a edizione degli Academy Awards presentata da Jimmy Kimmel. L'Italia conquista il premio per la miglior sceneggiatura non originale consegnato a James Ivory per Chiamami col tuo nome (guarda la video recensione). La forma dell'acqua (guarda la video recensione) riceve invece 4 premi su 13 nomination, tra cui i premi più ambiti: miglior film e miglior regia.
Gary Oldman vince l'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Chruchill ne L'ora più buia (guarda la video recensione). Sam Rockwell è il miglior attore non protagonista nel film di Martin McDonagh, mentre Allison Janney miglior attrice non protagonista di Tonya. A Dunkirk (guarda la video recensione) di Christopher Nolan vanno i premi tecnici.
Tredici candidature e quattro Oscar tra cui quello per il miglior film, La forma dell'acqua si conferma il titolo vincitore della 90a cerimonia degli Academy Awards sfiorando il record delle 14 nominations ottenute solo da Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz (1950), Titanic di James Cameron (1997) e La La Land (guarda la video recensione) di Damien Chazelle (2016).
Ambientato nel periodo della Guerra Fredda, La forma dell'acqua è una romantica favola horror dai toni poetici sulla storia d'amore tra una donna muta e una misteriosa creatura anfibia che si rivela essere una divinità. Una fiaba onirica, dunque, venata di riferimenti politici e citazioni del grande cinema. "Sono cresciuto in Messico e da bambino ammiravo i film stranieri. Qualche settimana fa Steven Spielberg mi ha detto se ti trovi lì, sul palco, ricordati che tu fai parte di un'eredità di registi", ricorda Del Toro che si definisce infine contento. "Usate l'immaginazione per raccontare le storie vere, è una porta, apritela".
Guillermo Del Toro vince per la prima volta l'Oscar per la miglior regia. "Io sono un immigrato come molti di noi, negli ultimi 25 anni ho vissuto un po' ovunque perché penso che la cosa più bella della nostra arte sia eliminare i muri, varcare le frontiere", così commenta il regista messicano che racconta una storia di uguaglianza, diversità e accettazione dell'altro.
Il regista non offre una risposta esatta, una soluzione o il suo giudizio ma cerca piuttosto di suscitare emozioni attraverso finzioni radicate nella storia.
Dopo il suo primo Oscar per Fargo (1996) Frances McDormand ne vince un secondo come attrice protagonista di Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
Commossa, Frances McDormand ritira il premio esortando tutte le donne ad alzarsi: "tutte le donne hanno storie da raccontare, quindi domani andate a sedervi alle scrivanie a cui decidere dei vostri progetti da finanziare. Ho solo due parole per voi stanotte, signore e signori: inclusion rider".
Gary Oldman vince su Timothée Chalamet e Daniel Day-Lewis l'Oscar come miglior attore protagonista de L'ora più buia (guarda la video recensione).
"Winston Chruchill è stata una fantastica compagnia in un viaggio incredibile", commenta l'attore che ringrazia infine l'America per tutto ciò che gli ha sempre offerto.
Vincitrice di un Golden Globe, di un Premio BAFTA, di un Critics' Choice Award, di uno Screen Actors Guild Award e infine anche di un Premio Oscar, Allison Janney è unanimemente riconosciuta migliore attrice non protagonista per Tonya.
Tra documentario e farsa, Tonya è un biopic incentrato sulla pattinatrice americana Tonya Harding, coinvolta in uno scandalo nel 1994. Allison Janney, dunque, fa riflettere sul potere, a volte dannoso, di una madre che spinge la figlia a diventare campionessa mondiale a costo di distruggere la sua autostima.
Dopo i Golden Globes, Sam Rockwell vince l'Oscar come attore non protagonista per il film Tre manifesti a Ebbing, Missouri (guarda la video recensione), in cui interpreta il ruolo di poliziotto apparentemente razzista ma che poi si rivela un personaggio molto più complesso e sfaccettato di quel che si pensava.
Una seconda carriera sembra aprirsi per l'attore che era rimasto recentemente nell'ombra.
Il regista Jordan Peele riporta l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale con Scappa - Get Out, l'horror che riapre il dibattito sulla discriminazione in un'America post-razziale che però non ha ancora risolto il problema dello schiavismo.
Attraverso la storia di un giovane afro-americano che parte per un weekend a casa della famiglia della fidanzata e si ritrova prigioniero nella casa in cui comincia ad avere strane visioni, Jordan Peele denuncia il razzismo della società americana.
James Ivory vince l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale di Chiamami col tuo nome (guarda la video recensione) di Luca Guadagnino.
"Tutti siamo passati attraverso il primo amore", ricorda lo sceneggiatore che attraverso la storia dei due ragazzi ebrei nella provincia bergamasca degli anni '80 esplora, il desiderio, il tempo, la gioventù.
Blade Runner 2049 (guarda la video recensione) vince anche l'Oscar per la migliore fotografia.
"Questo premio è per quelli che realizzano dei miracoli con la luce", commenta la presentatrice Sandra Bullock.
Non stupisce la vittoria di Coco (guarda la video recensione) che si aggiudica il miglior film d'animazione degli studi Pixar.
Ambientato nell'universo messicano del Dia de Los Muertos, i creatori di Coco ci fanno immergere in un mondo coloratissimo di una vita dopo la vita. Per la prima volta un film Disney-Pixar varca la soglia che separa il mondo dei vivi da quello dei morti.
Lee Smith vince l'Oscar per il miglior montaggio con Dunkirk (guarda la video recensione) di Christopher Nolan.
Il montaggio di Lee Smith è riuscito a conciliare in una stessa azione tre tempi narrativi diversi che danno percezione della diversa durata in una brillante ricostruzione di quel miracoloso avvenimento storico.
Dal Cile arriva Una donna fantastica (guarda la video recensione), premiato come miglior film straniero. Vince dunque la storia di Sebastian LelIo sulla lotta quotidiana di una giovane donna trans.
Prodotto da Pablo Larrain, Una donna fantastica è un film necessario per l'America di Donald Trump. "Aprite i vostri cuori all'amore", ricorda la protagonista Daniela Vega.
Il miglior documentario è Icarus di Bryan Fogel e Dan Cogan battendo Visages, Villages di Agnès Varda tra i vari candidati.
Nato dall'incontro casuale di Bryan Fogel con uno scienziato russo, Icarus è un'indagine personale del regista diventato un thriller geopolitico che coinvolge urina sporca, inspiegabili morti e ori olimpici.
Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeffrey A. Melvin vincono l'Oscar per la migliore scenografia con La forma dell'acqua.
La scenografia vintage si tinge delle infinite sfumature del verde che richiama l'apparato militare ma anche le tonalità del mostro e infine dell'acqua.
Richard King e Alex Gibson vincono l'Oscar per il miglior montaggio del suono con Dunkirk di Christopher Nolan.
"Dunkirk è uno dei rari film a fare dei suoni dei semi-personaggi dell'intrigo", commenta Marcel Batman.
John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover vincono l'Oscar per i migliori effetti speciali di Blade Runner 2049 (guarda la video recensione).
Tre decadi dopo l'acclamato regista Denis Villeneuve riporta il capolavoro della fantascienza al cinema.
Mark Bridges si aggiudica l'Oscar per i migliori costumi per il Il filo nascosto.
Gli abiti sono di un'eleganza sobria per Daniel Day-Lewis nel ruolo del famoso stilista inglese e per prestigiose clienti scintillanti in sete, rasi e velluti della casa Woodcock.
Vince l'Oscar per il miglior trucco Kazuhiro Tsuji per L'ora più buia (guarda la video recensione).
Tsuji è riuscito a ricreare una perfetta maschera di Winston Churchill per Gary Oldman.
Gregg Landaker, Gary A. Rizzo e Mark Weingarten si aggiudicano l'Oscar per il miglior mixaggio sonoro per Dunkirk, vincendo su candidati come Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi (guarda la video recensione), La forma dell'acqua, Baby Driver - Il genio della fuga (guarda la video recensione) e Blade Runner 2049 (guarda la video recensione).
400.000 soldati inglesi evacuarono sulla costa francese e si ritrovarono accerchiati dall'esercito tedesco nel maggio 1940.
Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez si aggiudicano l'Oscar per la miglior canzone originale per Coco (guarda la video recensione), dal titolo "Remember me".
Le note e le parole della canzone vincitrice conducono in un universo messicano di leggende, colori e sogni.
Alexandre Desplat vince la migliore colonna sonora per La forma dell'acqua (guarda la video recensione).
"Grazie per aver raccontato la tua storia attraverso la mia musica, grazie per aver trasmesso la bellissima malinconia dell'amore", così il famoso compositore di colonne sonore ringrazia il regista Guillermo Del Toro.
The Silent Child di Chris Overton e Rachel Shenton vince l'Oscar come miglior cortometraggio. Libby è una bambina sorda di quattro anni che non riesce a comunicare con il mondo.
Tuttavia, i genitori della bambina rimangono scettici e riluttanti, ostacolando così l'educazione della figlia. Il rapporto genitori-figli rimane interesse centrale di molti dei titoli premiati.
Heaven is a traffic jam on the 405 di Frank Stiefel vince l'Oscar come miglior cortometraggio documentario.
Ma l'arte è sempre stata il mezzo più efficace, nel disegno e nella scultura Mindy Alper trovava la forza per combattere le sue paure e i suoi fantasmi.
Vince l'Oscar per il miglior corto d'animazione Dear basketball di Glen Keane e della star del basket Kobe Bryant che ricorda "l'impossibile diventa possibile".
Dal suo amore per il basket è nato il corto che ripercorre la carriera del fuoriclasse della pallacanestro, dall'infanzia in Italia con il padre fino alle maggiori sfide della sua carriera.