Giudicato 'imperdibile' dallo scrittore di Portland, il film fonde la narrativa dell'incubo al potente linguaggio visivo dei paesaggi rurali americani.
Il tuo browser non supporta i video in HTML5.
"La nobiltà non consiste nell'avere successo, ma nel cercare di fare la cosa giusta. Se però non riusciamo a farla, o intenzionalmente ci sottraiamo al compito, la conseguenza è l'inferno". Non lascia margini alla speranza, Stephen King, nella postfazione della sua decima raccolta di racconti "Notte buia, niente stelle", uscita in Italia sette anni fa: quattro storie i cui protagonisti, pur partendo da premesse non sempre orrorifiche, finiscono per smarrire la retta via imboccando a gran velocità, e spesso contro mano, la strada per l'inferno. È quello che accade a Wilfred, protagonista del racconto 1922, diventato un film distribuito ora da Netflix.
Si sa, da ogni cosa si può fuggire tranne che da se stessi, e il senso di colpa per chi si sottrae "al compito di fare la cosa giusta" produce mostri - della ragione, e non solo. Lo credeva Shakespeare, lo diceva Poe, lo ha raccontato King e lo ripete adesso, con la potenza pittorica del cinema, Zak Hilditch: è impossibile pulire le mani che si sono sporcate di sangue.
Giudicato dallo stesso King - in genere non tenero con gli adattamenti dei suoi lavori - un film "imperdibile", 1922 è stato scritto e girato da Zak Hilditch (These Final Hours), nel pieno rispetto di quel senso di "isolamento agricolo" che per lo scrittore era stato il punto di partenza del racconto, ispirato alle illustrazioni di Death Trip di William Lesy.
Nel ruolo di Arlette recita invece la canadese Molly Parker, popolare in tv con House of Cards, mentre in quello del figlio della coppia, insieme vittima e complice del diabolico piano del padre, c'è Dylan Schmid, visto accanto a Daniel Radcliffe in Horns. Fondamentale il contributo del direttore della fotografia Ben Richardson (Re della terra selvaggia), responsabile delle calde immagini girate fra i campi di grano inondati dal sole e del progressivo raffreddamento dei toni conseguente alla perdita di lucidità del protagonista.
Quest'anno al cinema anche con IT e La Torre Nera, e sul piccolo schermo con Il gioco di Gerald (sempre prodotto da Netflix), la storia d'amore tra King e l'audiovisivo dura senza interruzioni dal 1976, quando Brian De Palma per primo ne intuì il valore adattando il suo Carrie - Lo sguardo di Satana.
E per i fan "pescare" i rimandi ai rispettivi lavori di King è diventato sempre più difficile. 1922 non fa eccezione: la città in cui si ambienta il racconto, Hemingford Home nel Nebraska, è il luogo in cui viveva Mother Abigail de L'ombra dello scorpione, la meta in cui si trasferisce Ben Hanscom di IT e l'ambientazione del racconto "L'ultimo piolo" (nella raccolta "A volte ritornano").