Alcuni sconosciuti assistono a un omicidio e si rifugiano in un bar di Madrid, dove si scagliano l'uno contro l'altro quando il panico si diffonde e i cadaveri aumentano.
A Madrid una bella ragazza, mentre sta parlando al telefono con un'amica, entra in un bar. Non fa in tempo ad andar via che un cecchino ammazza qualcuno fuori dal locale. Scoppia il panico e gli avventori si ritrovano intrappolati e sconcertati dal fatto che i notiziari non ne dicano niente. Nel frattempo, un uomo che era andato in bagno viene contagiato da un misterioso e letale virus, cosa che scatenerà fra loro tensioni sempre più violente.
In linea con il consueto taglio grottesco del regista spagnolo Alex de la Íglesia, El bar mette in scena un gioco al massacro tra personaggi sgradevoli, tutti però vessati da un potere di Stato ancora più inumano di loro. Questa volta il regista si spinge forse ancora più in là che nei precedenti, come La comunidad e Crimen Perfecto, e sprofonda la vicenda fino alle viscere fognarie della città.
Tra i protagonisti spiccano la bella Blanca Suárez, già vista in La pelle che abito di Almodóvar e su Netflix in Le ragazze del centralino, e Mario Casas che aveva già collaborato con De la Íglesia in Le streghe son tornate ed è al centro del crime spagnolo su Netflix Contrattempo. Carmen Machi invece era stata nel cast, tra le altre cose, di Parla con lei. Passato al Festival di Berlino, El bar non ha avuto prima di Netflix distribuzione italiana, come il precedente film di De la Íglesia, My Big Night, anch'esso disponibile sulla piattaforma.