L'ATTESA È FINITA, ESCE OGGI LA COLONNA DI FUOCO DI KEN FOLLETT

Dal nuovo romanzo dello scrittore britannico, l'ultimo della trilogia di Kingsbridge, potrebbe nascere un film.

Pino Farinotti, martedì 12 settembre 2017 - Libri

Esce oggi "La colonna di fuoco" di Ken Follett: trattasi di evento.
Ci sono film che vanno visti e libri che vanno letti. Nomi e titoli che fanno parte della spina dorsale dello spettacolo e della cultura, spesso connessi per discipline, la letteratura e il cinema. Nel caso di Follett la combinazione è accreditata e storicizzata: molti titoli diventati film. Com'è naturale. Ci sono autori da best-seller, nel senso che scrivono i loro libri con un linguaggio già predisposto per la sceneggiatura: azione, dialogo, introspezione appena indispensabile, e poi, naturalmente i contenuti. Come sono Dan Brown, John Grisham, Stephen King, com'erano Tom Clancy, Robert Ludlum, Michael Crichton, ciascuno di loro con un'identità prevalente anche se allargata ad altri generi: il thriller, il fantasy, l'horror, la mistica, l'azione. Follett fa parte di questo cartello, con un quanto in più di piacere per la letteratura, inteso come fraseggio e con qualche inserto "poetico", che sorpassa il puro racconto.

Il signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. ESODO 13,21.
L'introduzione alla storia del romanzo

Lo scenario del romanzo è Kingsbridge, un paese di poche migliaia di abitanti nella contea del Davon in Inghilterra. Tuttavia Follett lo usa solo come spunto immaginario, ideale per tutte le traiettorie del racconto. Dunque, Kingsbridge 1558, un anno decisamente importante: Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, diventa regina di Inghilterra, riprende la politica del padre, perseguita i cattolici e rinnova lo scisma della Chiesa anglicana da Roma. Ned Willard è figlio di un ricco mercante protestante e intende sposare Margery Fitzgerald, figlia del sindaco della città, cattolico. Ma il loro amore nulla può contro gli ostacoli delle opposte fazioni religiose. -Memoria shakespeariana, e come si può prescinderne-. Costretto a lasciare la città, Ned viene convocato da sir William Cecil, fidatissimo consigliere di Elisabetta che deve affrontare gli attacchi dei regnanti cattolici d'Europa e della Chiesa di Roma. In pericolo non c'è solo la vita della regina, ma della stessa Inghilterra che rischia di essere invasa. Elisabetta crea una vera e propria rete di spionaggio per tutelarsi. Willard diventa dunque il primo 007, del primo servizio segreto britannico. E dovrà muoversi in contesti pericolosi, complessi, che riguardano non solo la religione, che come sempre finisce per essere solo un pretesto, ma interpretare, mediare e farsi giudice, magari con la violenza, fra i sentimenti e i contrasti fra il popolo e i suoi diritti e il potere della corona e della religione che... ha altri interessi.

L'autore riaggiorna la saga di Kingsbridge con questa vicenda di spionaggio alto-medievale, adattando quel momento, così ardente di storia, che riguarda terre di Scozia, Francia, Spagna, Paesi bassi, alle vicende dei protagonisti. Con stile e filologia alla Follett. Cioè perfetti. Anche "La colonna di fuoco" sarà, probabilmente, un "libro che vivrà due volte" e diventerà un film. Autore ed editore non avranno che l'imbarazzo della scelta. Del resto Follett, al grande o piccolo schermo, ci è abituato. Alcuni titoli: La cruna dell'ago, L'uomo di Pietroburgo, I pilastri della terra, Una fortuna pericolosa, Il terzo gemello.
A concludere, la prosa dell'incipit del romanzo. "Ned Willard tornò a Kingsbridge sotto una bufera di neve. Risalì lentamente il fiume da Combe Harbour nella cabina di una chiatta carica di tessuti delle Fiandre e di vino di Bordeaux. Quando reputò che l'imbarcazione si stesse finalmente avvicinando a Kingsbridge, si avvolse ancora più stretto nel mantello francese, si tirò il cappuccio sulla testa, uscì sul ponte e guardò avanti".

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