Glenn Ficarra e John Requa dirigono un abile depistaggio tra i generi.
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Nicky Spurgeon è il migliore, il più scaltro, un manipolatore senza eguali. Cresciuto da una famiglia di borseggiatori, ha messo in piedi un'azienda in grado di architettare i colpi più audaci. Jess, la bionda che gli è capitata al tavolo una sera a cena, vuole entrare a farne parte. Nicky la testa, a New Orleans, e s'innamora. Ma lei non serve più e la lascia per strada. Tre anni dopo, sul circuito di Formula Uno di Buenos Aires, mentre si appresta a giocare duro, Nicky ritrova Jess. Cosa ci fa lei lì? E lui, per chi o cosa si è mosso in realtà?
Will Smith arriva maturo a questa prova di trasformismo, pur non avendo un passato cinematografico specializzato nel romance. È difficile, per lui e per noi, non distogliere lo sguardo da Margot Robbie: l'obiettivo non fa che cercarla, incontrarla, incantarsi al suo cospetto, eppure il film continua il suo lavoro, semina indizi e specchietti per le allodole e ad ogni mano raccoglie i frutti, ripulendo il tavolo. È di questo che parla, d'altronde, di un uomo che ha costruito una carriera e una fortuna sul non distrarsi un attimo e poi un giorno si trova davanti alla più grande distrazione della sua vita. Prima è tentato di fuggirla, poi sceglie un'altra strada. E qui si scopre il velo.