Intervista agli attori protagonisti della seconda stagione inedita che sarà disponibile dal 22 giugno su TimVision.
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Come altre storie fantasy basate sul tema della magia, anche The Magicians parte dal presupposto che, nella vita, sarebbe tutto facile e divertente se si potesse risolvere ogni problema agitando una bacchetta. Lo show, però, prende quelle premesse e le annienta, disintegrando clamorosamente tutti i luoghi comuni del fantasy. Ispirata al romanzo omonimo (in italiano intitolato "Il mago") e ai seguiti firmati da Lev Grossman, The Magicians torna con la seconda stagione inedita dal 22 giugno su TimVision, tredici episodi più corali rispetto ai precedenti nei quali il protagonista Quentin, la sua amica d'infanzia Julia e una manciata di amici inaffidabili affrontano una realtà soprannaturale oscura e spaventosa.
Libri e adattamento sono stati paragonati alla saga fantastica di Harry Potter, ma sono Jason Ralph e Stella Maeve - gli interpreti stessi, rispettivamente, di Quentin e Julia - a offrire una distinzione calzante di The Magicians.
"Senz'altro la serie e la saga di Harry Potter sono accomunati dal tema della stregoneria" ha aggiunto durante il nostro incontro la Maeve, giovane attrice americana che ha debuttato al cinema con Transamerica nel 2005, "ma lo stesso vale per i libri e i film ambientati nei mondi di Narnia e della Terra di mezzo. The Magicians ha un target più adulto di Harry Potter - i protagonisti sono universitari -, c'è più realismo e vi si rinviene una buona dose di sesso. I personaggi hanno una sessualità fluida e prepotente che ha un ruolo importante nella storia. I rapporti sessuali possono anche aiutare a creare la magia".
Nella seconda stagione Quentin e Julia si riuniscono dopo essere stati separati dagli esiti degli esami di ammissione all'università per maghi di Brakebills. Se il primo era stato ammesso senza problemi, la seconda era stata rifiutata e la sua memoria del luogo cancellata, un'operazione fallimentare che le aveva lasciato l'ossessione per la magia e l'aveva spinta a unirsi a un gruppo di stregoni che la praticavano fuorilegge. Nei nuovi episodi, Quentin si distacca dai compagni di studi - lo stravagante Eliot, l'egocentrica Margo e l'egoista Penny - tornando a essere più chiuso e riservato, mentre Julia scatena le proprie potenzialità uscendo dal tunnel oscuro della disperazione dove si era rifugiata.
"Julia all'inizio era così sgradevole e negativa da non piacermi. Dopo il fallimento del test di ammissione aveva intrapreso un percorso distruttivo, culminato in un evento psicologicamente devastante [la violenza subita da parte del folle Reynard, ndt]. Nella seconda stagione sarebbe facile identificarla come villain, ma l'evoluzione di Julia è talmente grande - se avete letto i libri sapete quanto - che sarebbe sminuente. The Magicians, tramite lei, afferma molto chiaramente e in modo originale che la magia non è un mezzo per ottenere facilmente le cose, anzi può portare a esperienze tutt'altro che positive. Può essere sconcertante, crudele e portatrice di sventura".
Emblematica è pure l'evoluzione del personaggio di Quentin, il quale, dopo essere entrato a far parte del corpo studentesco di Brakebills e aver realizzato il suo sogno, si rende conto di non aver ottenuto la felicità auspicata: "Quentin è un protagonista anomalo. Non è positivo e vitale, è una creatura perennemente depressa e con qualche turba esistenziale" ha commentato divertito. "'Q' è introverso, cupo, sempre oppresso da mille problemi, ma è una figura fondamentale nella serie perché, alla fine, è quello che i problemi - suoi e degli altri - li risolve. Nella seconda stagione gli accadrà qualcosa di tanto drammatico da portarlo a un'involuzione, e questo lo renderà una figura ancora più sfuggente. È affascinante il fatto che esista la possibilità di vedere un giorno un Quentin "cattivo": in The Magicians non esiste il bianco e nero ma solo sfumature di grigio".