ORECCHIE, IL CINEMA DELLE (SURREALI) MALATTIE PSICOSOMATICHE

Daniele Parisi raccoglie il testimone da mostri sacri come Massimo Troisi e Woody Allen, senza sfigurare. Ora al cinema.

Giancarlo Zappoli, sabato 20 maggio 2017 - Focus

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Andrea Purgatori 1 febbraio 1953, Roma (Italia) - 19 Luglio 2023, Roma (Italia). Interpreta L'otorino nel film di Alessandro Aronadio Orecchie.

"Mi fa male il mondo" scriveva tanti anni fa Sandro Luporini con Giorgio Gaber a proposito e di sicuro questa stato di insoddisfazione che parte dalla psiche e si manifesta nel corpo corrisponde a ciò che prova il protagonista di Orecchie, nuovo film di Alessandro Aronadio. Quel fischio fastidioso e continuo nelle orecchie è la spia di un malessere interiore e viene ormai classificato (a volte semplificando molto) alla voce 'malattie psicosomatiche'. Il cinema non se le è fatte scappare e ha provato a rappresentarle con il giusto mix di comprensione e di ironia. Per ottenere un buon risultato e non sconfinare nel grottesco o nella messa in scena della follia sono sempre stati necessari degli ottimi attori. Facciamo alcuni esempi.

Ne Il fischio al naso Ugo Tognazzi (nello specifico regista e attore) ispirandosi a un racconto (divenuto poi testo teatrale ) di Dino Buzzati il disturbo nasale dell'industriale brianzolo Giuseppe Inzerna finisce con l'identificarsi con la consapevolezza del vivere come percorso ineluttabile verso la morte. L'attore cremonese sapeva rendere con grande consapevolezza tutte le sfumature del personaggio
Giancarlo Zappoli

Massimo Troisi in Le vie del Signore sono finite si trova su una sedia a rotelle non a seguito di un trauma fisico ma avendo perso l'uso delle gambe a causa della conclusione della storia d'amore tra lui e Vittoria, ragazza francese che vive in Italia da tempo. All'indimenticato Massimo spettava il compito di incarnare una passione amorosa così divorante da diventare invalidante ma anche quello di continuare a fingerla dopo la guarigione.

In foto una scena del film Orecchie.
In foto una scena del film Orecchie.
In foto una scena del film Orecchie.

Il compito di portare il tema alla sua ennesima potenza fino a sfiorare il surreale (ma al contempo satireggiando il mondo del cinema che ben conosce) se lo è assunto Woody Allen in Hollywood Ending in cui interpreta il ruolo di Val Waxman, un regista a cui nessuno concede più credito, che si vede assegnare, grazie anche all'intervento dell'ex moglie, l'incarico di dirigere un film importante. Val viene improvvisamente colto da una cecità isterica e dovrà dirigere il film... senza vederci (con in aggiunta un direttore della fotografia cinese che non parla in inglese).

Come si vede Daniele Parisi è in ottima (qualcuno potrebbe pensare anche 'temibile') compagnia e, anche se è al suo esordio sul grande schermo, offre una prestazione degna dei Grandi che lo hanno preceduto.

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