RAFFAELLO - IL PRINCIPE DELLE ARTI IN 3D, I LUOGHI DEL FILM

Dalla casa paterna di Urbino al Palazzo Ducale, passando per la ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519.

mercoledì 15 marzo 2017 - Focus

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Marco Cocci (50 anni) 5 settembre 1974, Livorno (Italia) - Vergine. Interpreta Pietro Bembo nel film di Luca Viotto Raffaello - Il Principe delle arti in 3D.

20 siti (tra i luoghi d'arte e le ambientazioni delle scene di ricostruzione storica) diventati altrettanti set del film. Il film attraversa i luoghi e le opere che hanno visto protagonista Raffaello. Dalla casa paterna di Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti artistici, al Palazzo Ducale dove, adolescente, entra in contatto con i più grandi capolavori dell'epoca. Appena diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come 'magister' realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il celebre Sposalizio della Vergine, in cui supera il maestro Perugino.

Si passa poi a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo e dove Raffaello produce una serie di Madonne celeberrime, dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière.
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Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze di Raffaello, la Madonna di Foligno, l'Incoronazione della Vergine e la celeberrima Trasfigurazione. Ma anche luoghi esclusivi all'interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e l'Appartamento del Cardinal Bibbiena.

Altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un'operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per sempre, ma punta a riconsegnare alla storia una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina che non si è più avuta negli ultimi 5 secoli.

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