Burt Lancaster e Joan Fontaine in un classico della storia del cinema.
Succede spesso che un'uscita in dvd possa valere, come interesse e storia, un film distribuito nelle sale. Si tratta di classici che è bene "ripassare". Alludo a un titolo peraltro inedito, Per te ho ucciso, diretto da Norman Foster, con Burt Lancaster e Joan Fontaine; è uno dei classici "noir" del cinema americano. Il genere presenta, fra le molte qualità, un'anomalia particolare, a favore del cinema: spesso quei film erano migliori dei libri da cui erano tratti. Non succede quasi mai.
Giungla d'asfalto (Huston), Forza bruta (Dassin), Doppio gioco (Siodmak), Le catene della colpa (Tourneur), La fiamma del peccato (Wilder) sono titoli esemplari di quel genere.
La storia: un reduce coinvolto in una rissa uccide un uomo senza volerlo. Braccato si rifugia nella casa di un'infermiera. A poco a poco nasce un rapporto. E la donna riuscirà ad affrontare le patologie complesse del fuggiasco, coinvolto anche in situazioni di criminalità. Il teatro è Londra, che si presta al noir, seppure americano, col suo buio, la nebbia, le strade umide che riflettono i lampioni. Il film, del 1948, è perfetto per le attitudini di Burt Lancaster, presente in molti di quei titoli di genere. Due anni prima aveva esordito, già protagonista, ne I gangsters, per la regia di Siodmak, tratto da un racconto di Hemingway. Dunque, divo subito. Sarebbero seguiti, in breve tempo, Forza bruta, Le vie della città, Doppio gioco, Il terrore corre sul filo, fra gli altri.
Lancaster si pose dunque come modello perfetto del noir, insieme ad attori come Mitchum, Douglas, Ladd, Bogart stesso. Il caso, c maiuscola, volle che appena tornato dalla guerra - era sbarcato in Sicilia nel '43, risalendo l'Italia con l'armata di Patton- incontrasse in ascensore un produttore. Incontro proficuo. Burt passava dalla sua attività di trapezista, vero, ad alto livello, a quella di attore. E dico che come tale rappresenta un unicum. Nessun divo americano, e non solo, possedeva tutti i suoi registri e possibilità. Acrobata dove fa una sorta di Robin Hood ne La leggenda dell'arciere di fuoco; uomo del west di primissima fascia, modello perfetto nelle gangster-story (appunto). E due citazioni che ci riguardano: il principe di Salina e l'anziano professore di Gruppo di famiglia in un interno. E non era facile farsi scegliere da Visconti. Forse nessuno, come Lancaster. Joan Fontaine non era da meno. Inglese nata a Tokyo è stata una delle signore di Hollywood. Grandi classici e tanti premi, Oscar compreso. Per tutta la vita ha vissuto l'antagonismo con la sorella Olivia de Havilland, diva a sua volta. Pareggiavano in prestigio ma Olivia alla morte della sorella, a 96 anni, ha dichiarato: "questa volta Joan è arrivata prima di me". La De Havilland vive, ha 101 anni.