Interprete diabolico o struggente dell'universo eccentrico di Tim Burton, Johnny Depp cede il posto ad Eva Green.
Il tuo browser non supporta i video in HTML5.
La prima volta si incontrano sul set di Dark Shadows ed è subito romanzo nero. Lui interpreta Barnabas Collins, un vampiro con accento british che si risveglia dopo duecento anni da un sonno colpevole, lei Angelique Bouchard, una strega seducente che lo ha condannato al sonno eterno per uno scacco sentimentale. Lui è Johnny Depp, la creatura di Tim Burton, la marionetta eccentrica che l'autore ri-abbiglia e ridipinge film dopo film coi colori delle tenebre e della malinconia. L'alter ego costante e lirico che evolve con una grazia meccanica come se Burton ne manovrasse davvero i fili. Lei è Eva Green, l'icona dark della serie cult Penny Dreadful, bruna (o bionda) radiosa nell'universo di Tim Burton che spiega (letteralmente) le ali in Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali. Bellezza diafana e fatale, Burton trova in lei una nuova proiezione di sé, una musa dagli occhi dilatabili, l'attitudine gotica e un maquillage sovente new wave.
Se Ella Purnell, fantastica e lunare, 'rimpiazza' Helena Bonham Carter e incarna il femminile amato e perduto da Tim Burton, che l'amore smisurato e l'immaginazione sfrenata hanno trasformato nella più eccentrica delle attrici britanniche, Eva Green è il doppio femminile di Johnny Depp, di cui converte spontaneamente la gestualità meccanica di marionetta smaltata e una libertà espressiva che materializza elegantemente l'immaginario di Burton.
Tutrice di un'infanzia straordinaria, la sua Miss Peregrine è un mélange di poesia e ironia, è la casa 'candita' della strega in cui ogni spettatore è disposto a seguirla, a seguire la silhouette gracile e piena quando il ruolo le scioglie il (bel) seno. Al suo secondo film con Burton, Eva Green aderisce perfettamente alla sua cosmogonia che incontra il macabro e la commedia e bussa alla porta dei nostri sogni e del nostro inconscio. Lo sguardo, triste o furioso, difficile a dirsi, oscilla come il suo carattere tra l'esplosione e il ripiegamento dietro la maschera che l'attrice francese eredita da Johnny Depp e rilancia, arricchendola di un glamour sontuoso che affonda le radici nello charme naturale dell'attrice.
Eva Green, capace di farsi rapace dietro i grandi occhi verdi, invera la fascinazione del regista per lo sguardo. A quello rigenerativo di Miss Peregrine si oppone quello esanime, due profonde orbite nere, delle vittime, a cui mostri voraci hanno divorato gli occhi. Fil rouge della sua filmografia, sono indispensabili alla creazione e alla scoperta. Bambine dai big eyes come nei quadri di Margaret Keane, le attrici di Burton hanno in comune larghi occhi neri (o chiari) che spalancano sul mondo come icone del cinema muto. Vamp convertita in vampira ieri (Dark Shadows) e guardiana dell'infanzia oggi (Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali), Eva Green ha eluso il ruolo riduttivo di femme fatale dal fascino ipnotico per esplorare con Tim Burton la sua immagine di sacerdotessa mistica. Dentro una sospensione temporale di paura e incanto, incarna una custode dallo sguardo acuto, corrispondenza del suo côté mutaforma, e doppia Johnny Depp. Un ragazzo speciale che lontano dalla casa di Miss Peregrine e fuori dal cinema sublime di Mr. Burton ha finito per truccare il suo talento e integrare la fantasia col sistema. Ma forse Miss Peregrine ha un rimedio da sciogliere nel tè.