Il film con Emily Blunt offre importanti suggestioni per indagare sull'editoria, i nostri gusti, le narrazioni, il femminile nella cultura contemporanea. Al cinema.
Forse non è chiaro a tutti, ma le donne stanno salvando la cultura. Se non fosse per le lettrici, per esempio, il mondo dell'editoria sarebbe da tempo defunto. Le appassionate di romanzi sono il 48% contro il 34,5% dei lettori maschi e (buona notizia) le ragazze dagli 11 ai 24 anni leggono più di tutti gli altri (oltre il 60% ha letto almeno un libro). Anche davanti al grande schermo, il blocco delle spettatrici è una delle colonne portanti del consumo cinematografico, con dati non dissimili.
I best seller di questi anni - da Cinquanta sfumature di grigio e Io prima di te - più o meno artisticamente riusciti (vanno giudicati uno per uno, singolarmente), vanno presi sul serio.
Il caso di La ragazza del treno rappresenta un classico esempio di alleanza tra mondo della letteratura e produzione cinematografica. Paula Hawkins, giornalista del New York Times, ha imbastito un thriller dai molteplici punti di vista e costruito una vera e propria epopea "crime" al femminile.
Chi ha rimpianto una figura più forte dietro la macchina da presa non ha torto. Per esempio, il David Fincher di Gone Girl (per citare un film tratto da un altro best seller a scatole cinesi sulle donne e per le donne, in qualche modo antitetico a questo e accusato di paradossale misoginia), avrebbe senz'altro inquinato la materia narrativa fino a farne cosa propria.
Eppure, al di là delle sue evidenti lacune, La ragazza del treno sviluppa con forza alcuni temi evidentemente presenti nella versione letteraria. E quindi - data per acquisita la forte presenza femminile nei comparti creativi - bisogna chiedersi se in questo cinema di donne e per donne ci sono anche sguardi complessi su mascolinità e femminilità.
Alla fine, dopo una montagna di colpi di scena, rimane la sensazione di una grande fantasia di vendetta femminile, o comunque una radiografia della mascolinità negli immaginari femminili. Ed è questo il motivo per cui, forse, La ragazza del treno - più che essere analizzato come libro o film riuscito - offrono suggestioni importanti per indagini di più ampio respiro, sull'editoria, i nostri gusti, le narrazioni, il femminile nella cultura contemporanea.