Cantante, ballerino, compositore, attore, performer a tutto tondo, JT è protagonista del one man show di Netflix JT + The Tennessee Kids.
Non sono in molti, a meno di chiamarsi James Bond, a potersene uscire con frasi come "I'm bringin' sexy back" senza sembrare ridicoli.
Tra quelle vere o presunte figurano i nomi di diverse dive capaci di far girare la testa a ogni uomo. Quando si parla di Justin T, nella chiacchiera da bar o da pausa caffè, in genere si parla di questo. Dimenticando che sotto lo sciupafemmine c'è un artista poliedrico, che meriterebbe una stima che va oltre le semplificazioni di comodo.
Cantante, ballerino, compositore, attore, performer a tutto tondo, nel senso inteso dallo show business americano tradizionale, ma con una sensibilità spiccatamente contemporanea.
Pochi avrebbero scommesso sulla credibilità di Justin Timberlake (all'epoca soprannominato Mr. Britney Spears, perché fidanzato con la star del momento) mentre si dimenava come un forsennato negli N'Sync o prima ancora nel Mickey Mouse Club che, oltre a lui e Britney, ha regalato al mondo dello spettacolo i talenti di Christina Aguilera e Ryan Gosling. Con la sua scalata inarrestabile verso la vetta, Justin ha insegnato agli snob che a volte è opportuno, e ragionevole, smettere di essere snob. E lasciarsi andare al groove, magari aiutati dalle basi di Timbaland o di Pharrell Williams.
Una discografia breve, con un disco che ha inciso profondamente nel rapporto tra mainstream e musica da club. La pietra angolare per osservare dalla dovuta prospettiva il fenomeno Justin è indubbiamente Futuresex/Lovesounds, uno dei dischi più memorabili del pop anni Zero.
È la svolta, quella che giustifica l'apprendistato da bambino prodigio e che prepara la strada per un futuro di imprese inaspettate. What Goes Around Comes Back Around e My Love sono classici amati anche dagli ascoltatori più insospettabili.
Il ragazzo del profondo Sud degli States, da Millington, Tennessee (a qualche chilometro dal luogo in cui Martin Luther King è stato assassinato), ha percorso parecchia strada da quando cantava come un invasato brani di Stevie Wonder e Al Green, o sognava di incontrare Prince: "I ragazzi bianchi mi odiavano perché mi comportavo come uno che si crede un nero. I neri mi odiavano per la stessa ragione."
È una scelta naturale, che deriva dalla condivisione di un terreno comune con la comunità nera. Non a caso Pharrell, Timbaland, o MC come Nelly e Jay-Z, ovvero i santoni del sound contemporaneo, trovano in Timberlake il volto e il corpo ideale per realizzare pagine fondamentali di soul-pop.
Dopo aver dominato le classifiche, vinto Grammy e aver guadagnato un'insospettabile approvazione della critica, Justin ha provato a dire la sua anche nel mondo del cinema. Con fortune alterne, ma con almeno un paio di ruoli degni di essere ricordati.
Non è da meno il suo contributo alla romcom nei panni di Dylan, protagonista insieme a una deliziosa Mila Kunis del film definitivo sui limiti della temuta friend zone. Friends with Benefits - in italiano Amici di letto - è uno dei migliori esempi del sottogenere, in un'epoca di volgarità imperante e script ripetitivi.
L'incontenibile Timberlake ha tentato anche la strada dell'imprenditoria, con il coraggio che lo contraddistingue.
Il tentativo controcorrente - in un mondo come quello della tecnologia, che guarda costantemente in avanti - era quello di rilanciare immagine e appeal di una comunità che aveva significato molto per la visibilità di artisti e band. L'iniziativa ha dimostrato quanto fossero ben riposti i timori della vigilia, fino alla vendita del marchio a Time Inc. nel febbraio del 2016.
A coronamento di una carriera che gli ha regalato - e di certo gli regalerà - enormi soddisfazioni, arriva una celebrazione live inattesa.
In JT + The Tennessee Kids l'approccio di Demme è su misura per Timberlake e ne esalta le doti di showman e di essere umano. Ogni sessionman ha il suo spazio, ogni angolo inedito dello spettacolo la sua evidenza. Una celebrazione democratica e non verticistica di quel che significa "intrattenimento" nell'esigente terzo millennio.