Shane Black torna alla regia con un lavoro divertente, sfrontato, bizzarro e scorretto che sembra quasi una sfida personale a Paul Thomas Anderson. Al cinema.
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Se l'espressione "Shane Black è un genio" a qualcuno appare esagerata, meglio scordarsi degli anni Settanta e Ottanta, del cinema in pellicola, delle coppie di poliziotti mal assortiti, dei film americani prodotti da Joel Silver, e di quel genere - l'action comedy - che è tanto difficile da far rivivere (tanto che ci devono pensare coloro che lo inventarono).
The Nice Guys è un perfetto "coming back". Non tanto di Shane Black, che aveva già dimostrato di poter cavalcare anche gli strani anni Duemila con la sua versione (la migliore) del supereroe di ferro, Iron Man 3, quanto della buddy comedy in salsa poliziesca. Il tentativo di rianimare questo tipo di sottogenere era in verità già stato affrontato dal più "anni '80" dei registi hollywoodiani, Michael Bay, con Bad Boys, anche se la versione più cinefila e godibile della commedia d'azione l'hanno poi realizzata nel 2008 Seth Rogen e Judd Apatow, con il soggetto di Strafumati.
Ora Shane Black torna in pista con un film divertente, sfrontato, bizzarro e scorretto, cui non basta imporre il ritorno di una ricetta che - se fatta bene (vedi 48 ore di Walter Hill) - funziona in maniera entusiasmante, e se fatta male (vedi Una perfetta coppia di svitati) irrita e annoia.
A dire il vero, vedendo The Nice Guys, si ha quasi l'impressione che Shane Black abbia inteso il suo film anche come una sfida personale a Paul Thomas Anderson, cui sembra contestare intellettualismo e approccio autoriale, e di cui pare voler sostituire in un solo colpo Boogie Nights e Vizio di forma con il suo, assai meno artisticamente ambizioso, progetto (il primo, dedicato all'industria del porno di San Fernando Valley, cominciava proprio nel 1977; il secondo, noir lunare ed emotivo, era ambientato nella Los Angeles del 1970).
A parte questo, The Nice Guys è un film quasi commovente per la capacità di costruire un mondo al tempo stesso esilarante e malinconico.
Negli Stati Uniti, su alcuni siti di discussione tra cultori, si lamenta lo scarso successo del film e l'incredibile pigrizia di spettatori che - dopo aver criticato la monotonia dei prodotti hollywoodiani - disertano proprio il film che avrebbe schiuso loro nuovi orizzonti e fatto scoprire vecchie ricette. Peccato, anche se è presto per dire che non ha funzionato. The Nice Guys ha tutta l'aria del film che una nicchia di fandom trasformerà in culto.