Favoritissimo La La Land con 14 nomination. Grande attesa per Fuocoammare, candidato come Miglior Documentario. Oscar alla carriera a Jackie Chan. La cerimonia prenderà il via alle 2.30 (ora italiana).
È tutto pronto a Los Angeles per la cerimonia di premiazione dell'89esima edizione degli Academy Awards, condotta quest'anno da Jimmy Kimmel (che prende il posto di Chris Rock, protagonista della scorsa edizione del premio). La cerimonia avrà inizio intorno alle 2.30 (ore italiane), subito dopo il tradizionale red carpet.
Tutti i pronostici indicano come grande favorito La La Land, in grado di conquistare ben 14 nomination (eguagliando il record di Titanic, che conquistò lo stesso numero di candidature nel 1998, e di Eva contro Eva, nel 1951).
Il film di Damien Chazelle, oltre che all'Oscar come Miglior Film, è candidato tra gli altri anche a quelli per la Miglior Regia (lo stesso Chazelle), per il Miglior Attore (Ryan Gosling), per la Miglior Attrice (Emma Stone) e per la Miglior Sceneggiatura. Già vincitore del Golden Globe come Miglior Commedia, La La Land è una moderna versione della classica storia d'amore ambientata a Hollywood, resa più intensa da numeri spettacolari di canto e danza.
A contendere a La La Land l'Oscar al Miglior Film, secondo i bookmakers, saranno soprattutto Il diritto di contare, fresco vincitore dei Sag Awards (i premi del sindacato degli attori), Moonlight e Manchester by the Sea.
L'Oscar alla Carriera è stato assegnato quest'anno a Jackie Chan: "Dopo 56 anni nell'industria cinematografica - ha commentato l'attore e regista, grande esperto di arti marziali - e dopo così tante ossa rotte, finalmente!".
Grande attesa per l'assegnazione dell'Oscar al Miglior Documentario, che vede tra i candidati Fuocoammare di Gianfranco Rosi, storia del dodicenne Samuele, giovane abitante dell'isola di Lampedusa, e della la tragedia delle migrazioni di cui l'isola siciliana è sfortunata protagonista. "Con il cinema non si può cambiare il corso della storia - ha dichiarato Rosi subito dopo l'annuncio delle candidature - ma ho sempre sperato che il grido d'aiuto nel film venisse colto e questo credo sia successo''. Una critica indiretta agli ultimi provvedimenti della presidenza Trump, quel Muslim Ban per il quale Asghar Farhadi, regista iraniano candidato alla statuetta come Miglior Film Straniero, ha deciso di non partecipare alla serata.