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Venezia 73, alla scoperta dei 18 film in streaming nella Sala Web

Orecchie apre la rassegna che presenterà in streaming - in contemporanea con le proiezioni ufficiali - 18 attesissimi titoli di 4 sezioni della Mostra.
di Marianna Cappi

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lunedì 29 agosto 2016 - Mostra di Venezia

Tra le sale della Mostra del Cinema di Venezia ce n'è una che, per capienza e comodità, non ha nulla da invidiare alle altre. È la Sala Web, già attiva con successo da quattro anni, e ora, in occasione della settantatreesima edizione del Festival, ancora più propositiva.

Quest'anno sono, infatti, 18 i film della Mostra che sarà possibile vedere in streaming su MYMOVIESLIVE - Nuovo Cinema Repubblica in contemporanea con le proiezioni ufficiali al Lido e per 5 giorni a seguire, in modalità on demand, sempre a disposizione degli appassionati, dei curiosi e dei cinefili di tutta Italia.
Marianna Cappi

Alla selezione di undici titoli appartenenti alla sezione Orizzonti, storica sezione "di ricerca" del Festival, si aggiungono alla visione via web tutti i quattro titoli del laboratorio Biennale College - Cinema, lanciato nel 2012 per selezionare, sviluppare e produrre lungometraggi a basso costo di giovani filmakers da tutto il mondo, un titolo della neonata sezione Cinema nel Giardino e due film del Fuori Concorso.


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Orecchie (giovedì 1 settembre ore 21.00).
Liberami (mercoledì 7 settembre ore 21.00).
Il più grande sogno (domenica 4 settembre ore 21.00).
Die Einsiedler (venerdì 2 settembre ore 17.00).
Hotel Salvation (venerdì 2 settembre ore 18.30).
Franca: Chaos and Creation (venerdì 2 settembre ore 21.00).
GLI ITALIANI

Il contributo della nostra cinematografia è notevole e diversificato e va dalla commedia del giovane palermitano Alessandro Aronadio, Orecchie (Biennale College, giovedì 1 settembre ore 21.00), storia di un quasi quarantenne, precario, che si sveglia con uno strano biglietto della fidanzata e un ancor più strano fischio nelle orecchie che gli rivelerà qualcosa di sé, a Il più grande sogno di Michele Vannucci (Orizzonti, domenica 4 settembre ore 21.00), ovvero il sogno di una nuova vita, nel nome dell'onestà e dell'impegno, accarezzato da Mirko Frezza, ex criminale e interprete del film nel ruolo di se stesso.

Tre sono invece le proposte di non-fiction: Liberami di Federica Di Giacomo (mercoledì 7 settembre ore 21.00), già autrice de Il lato grottesco della vita e Housing, (Orizzonti); Franca: Chaos and Creation di Francesco Carrozzini (Cinema nel Giardino, venerdì 2 settembre ore 21.00) e Our War di Bruno Chiaravalloti, Claudio Jampaglia e Benedetta Argentieri (Fuori Concorso, 9 settembre ore 22.30). Il primo è un film sull'esorcismo nel mondo contemporaneo e un'analisi sullo stato di sbandamento della nostra società: ogni anno sempre più persone chiamano "possessione" il loro malessere e la Chiesa risponde all'emergenza spirituale nominando un numero crescente di preti esorcisti ed organizzando corsi di formazione. Tra questi, Padre Cataldo sacerdote sicliano, combattivo ed instancabile, e i fedeli della sua messa di liberazione. Il secondo è il ritratto di Franca Sozzani, leggendaria caporedattrice di Vogue Italia, ad opera del figlio, fotografo e regista. Our War, invece, ci porta in Siria, dove un attivista italiano, un ex marine americano e una guardia del corpo svedese, tutti ventenni, hanno deciso di andare a combattere come foreign fighters contro l'ISIS, insieme alle milizie curde. Una scelta controversa, che riscrive le loro esistenze, anche una volta tornati a casa.


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Home (sabato 3 settembre ore 17.00).
King of the Belgians (sabato 3 settembre ore 18.30).
La Soledad (sabato 3 settembre ore 21.00).
Una hermana (domenica 4 settembre ore 18.30).
Maudite Poutine (lunedì 5 settembre ore 21.00).
Kékszakallu (mercoledì 7 settembre ore 18.30).
I DOCUMENTARI

Alle tre proposte italiane, in materia di documentario, la Sala Web aggiunge altri due titoli importanti, di due autori particolarmente attesi. Il primo è Ku Qian di Wang Bing (venerdì 9 settembre ore 19.00), che torna ad Orizzonti dopo aver vinto il premio omonimo quattro anni fa con San zi mei (Tre Sorelle) - film "con" (anziché "su") una famiglia contadina cinese di uno sperduto villaggio montuoso dello Yunnan - e prosegue ora il suo lavoro contro le rimozioni della Cina contemporanea seguendo l'arrivo di un gruppo di migranti in una città in rapida crescita della parte orientale del paese. Le scarse occasioni di crescita e le cattive condizioni di vita sono destinate a spinegere tutti, coppiecomprese, verso rapporti violenti e oppressivi.

Fuori Concorso, arriva anche il nuovo lavoro del vincitore della scorsa Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Lorenzo Vigas ( Ti guardo) e questa volta si tratta, appunto, di cinema verità. In El vendedor de orquídeas (giovedì 8 settembre ore 18.30) c'è ancora un dialogo tra due uomini al centro della riflessione per immagini, ma ora sono il regista stesso e suo padre ottantenne, Oswaldo Vigas, uno degli artisti più apprezzati del Venezuela. Oswaldo e Lorenzo attraversano la città in cui il pittore è cresciuto alla ricerca di un dipinto che ha perso durante l'adolescenza. Il viaggo gli offre l'occasione per riflettere sulle sue influenze artistiche e su un capitolo della giovinezza che lo ha segnato per sempre.


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Dark Night (martedì 6 settembre ore 21.00).
El vendedor de orquídeas (giovedì 8 settembre ore 18.30).
Malaria (venerdì 9 settembre ore 21.00).
Ku Qian (venerdì 9 settembre ore 19.00).
Koca Dunya (giovedì 8 settembre ore 21.00).
Our War (9 settembre ore 22.30)
I NUOVI ORIZZONTI

I restanti titoli proposti nella selezione della Sala Web sono titoli di fiction, che disegnano una mappa ideale dei nuovi orizzonti del cinema contemporaneo internazionale. Dall'officina della Biennale College escono l'indiano Hotel Salvation di Shubhashish Bhutiani (venerdì 2 settembre ore 18.30), storia di un uomo che accompagna il vecchio padre a Varanasi, la città sacra sul Gange, in attesa della morte ma anche della salvezza; il venezuelano La Soledad (sabato 3 settembre ore 21.00) di Jorge Thielen-Armand e l'argentino Una hermana (domenica 4 settembre ore 18.30) di Sofia Brokenshire e Verena Kuri, racconti diversi di povertà, speranza e trasformazione.

Dalla seconda sezione principale della Mostra, terreno di sperimentazione per nuovi talenti così come per autori consolidati, arrivano infine otto film, di diverso genere e provenienza. Dal Canada, il primo lungometraggio di finzione dell'artista visivo Karl Lemieux, Maudite Poutine (lunedì 5 settembre ore 21.00), nel quale il ventisettenne Vincent è costretto a lasciare Montreal per tornare al paese della sua infanzia, dove, tra gli altri, ritrova il tormentato fratello Michel, che rappresenta tutto quello da cui ha sempre desiderato fuggire. Dal Belgio, due delle opere più attese: Home (sabato 3 settembre ore 17.00), quarto lungo di Fien Troch, dedicato al divario tra i figli dell'era digitale e gli adulti spaesati da valori che non riconoscono più (cosceneggiato da Nico Leunen, autore del copione di "Lost River" di Ryan Gosling) e King of the Belgians (sabato 3 settembre ore 18.30), la nuova commedia del duo Peter Brosens - Jessica Woodworth, che aveva già affascinato la platea veneziana con la grazia surreale e inquietante de La quinta stagione. Il film immagina che, mentre il sovrano del Belgio si trova in visita di stato a Istanbul, la parte francofona del paese ne approfitti per dichiarare l'indipendenza; il re, a quel punto, vorrebbe rientrare immediatamente ma un'eruzione solare vieta ogni collegamento costringendolo ad un'avventura in incognito attraverso i Balcani, in compagnia di un filmaker inglese e di un gruppo bulgaro di musicisti folk.

E ancora: l'austro-tedesco Die Einsiedler, di Ronny Trocker (venerdì 2 settembre ore 17.00), dramma famigliare ambientato tra montagne e cave di marmo; la fuga in un luogo simbolico degli orfani Ali e Zuhal in Koca Dunya di Reha Erdem (giovedì 8 settembre ore 21.00); un'altra fuga, tra i musicisti di strada, ma mascherata da rapimento in Malaria di Parviz Shahbazi (venerdì 9 settembre ore 21.00), cineasta iraniano ben noto al circuito festivaliero internazionale; l'incursione nella musica di Béla Bartok di Kékszakallu di Gastón Solnicki (mercoledì 7 settembre ore 18.30), ritratto di alcune giovani donne liberamente ispirato all'opera "Il castello di Barbablu" del 1911. L'ottavo film è firmato Tim Sutton, viene dagli Stati Uniti, s'intitola Dark Night (martedì 6 settembre ore 21.00) e rischia di essere tra le opere più sconvolgenti del Festival (di certo è tra i più attesi). Il terzo lungo del regista di Pavillon è infatti il racconto della strage di Aurora del 2012 in cui un ventiquattrenne aprì il fuoco alla prima del film di Nolan, Il cavaliere oscuro (The Dark Knight), uccidendo 12 persone e ferendone 58. Un lavoro che prende le mosse dalla follia della realtà per veleggiare alto verso nuovi "orizzonti".


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