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Il cinema ritrovato, il paradiso dei cinefili è a Bologna

La 30esima edizione del Festival parte oggi con una scorpacciata di restauri, ritrovamenti, rarità, recuperi, classici.
di Roy Menarini

In foto Buster Keaton, protagonista della locandina della 30esima edizione de Il cinema ritrovato.
sabato 25 giugno 2016 - Festival

Dove si vorrebbe trovare per l'eternità un cinefilo, dopo la sua vita terrena? Probabilmente a un festival cinematografico, con proiezioni a tutte le ore del giorno. Unico problema, vorrebbe essere sicuro di vedere sempre il meglio, perché - si sa - a un festival non sai mai in anticipo la qualità delle proposte. Questo non accade invece al Cinema Ritrovato di Bologna, che festeggia i trent'anni di vita proprio nel 2016, con l'edizione in partenza il 25 giugno, fino al 2 luglio compreso. Non accade perché si tratta di un festival dedicato alla storia del cinema, e dell'appuntamento più importante in Italia (e forse in Europa) per una scorpacciata di restauri, ritrovamenti, rarità, recuperi, classici e così via, nel densissimo programma proposto dalla Cineteca di Bologna in alcuni cinema cittadini e (di sera) sull'imponente schermo di Piazza Maggiore, sotto le stelle.

La dicitura "Il paradiso dei cinefili" campeggia sul catalogo e accompagna moltissime proiezioni del festival, che quest'anno riparte dagli inizi, ovvero dai fratelli Lumière.
Roy Menarini

Sarà ospitata una mostra, organizzata insieme all'Insitut Lumière francese, dove si potrà saggiare la lunga avventura fotografica dei Lumière, che molti conoscono come inventori del cinematografo, ma forse meno come artisti dello scatto, sperimentatori della fotografia a colori e persino precoci inventori del 3D. Ovviamente si vedranno anche gran parte dei loro film degli esordi, quelli che - dopo la mitica serata del 28 dicembre 1895 - andarono a costituire la prima vera stagione di cinema della storia, quella del 1896, esattamente 120 anni fa. I principali tra questi sono stati restaurati e usciranno in DVD a breve.


In foto i fratelli Lumière.
In foto una scena de L'uscita dalle officine Lumière.
In foto una scena de L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat.

Per comprendere l'arco temporale coperto dal Cinema Ritrovato basti dire, che all'apice opposto di questo tuffo nelle origini della settima arte, si vedranno film restaurati degli anni Ottanta e Novanta (è già ora, per alcuni di essi, di una digitalizzazione e restauro), tra cui Valmont di Milos Forman e La promessa dei fratelli Dardenne. E in mezzo, un mosaico di proiezioni, ma anche incontri, presentazioni, lezioni e dibattiti.

I restauri più attesi giungono da molte parti del mondo, compresa l'Italia con Signore e signori di Pietro Germi, capolavoro della commedia all'italiana più crudele e attualissima satira dell'ipocrisia di certo Nord italiano.
Roy Menarini

Contemporaneamente, la sezione dedicata a Mario Soldati mostrerà alcuni dei film neo classificabili del cinema italiano, di un regista in grado di sfuggire al realismo (Malombra), di raccontare gli anni Cinquanta con lucidità ammirevole (La provinciale) e di tentare la strada del noir (Fuga in Francia) senza per questo apparire incoerente.


In foto una scena del film Valmont di Milos Forman.
In foto una scena del film La promessa dei fratelli Dardenne.
In foto una scena del film Signore e signori di Pietro Germi.

Il mondo dei cinefili è incredibilmente vasto. Si vedrà un gruppo di film del disgelo sovietico, un altro gruppo dal cinema giapponese e dalle sue sperimentazioni sul colore, ancora un gruppo dal cinema iraniano del periodo dello Scià, e poi ancora la retrospettiva su Jacques Becker - grande irregolare del cinema francese, amato dalla nouvelle vague anche se appartenente alla generazione "di papà" - e quella sul cinema di cento anni fa. In fondo si torna all'idea con cui nacque il cinema nella sua età primitiva, una finestra anche geografica sul mondo e non solo un'invenzione tecnica in grado di duplicare la vita.

In un festival come Il Cinema Ritrovato la questione delle copie è importante quasi quanto i film. E se i film restaurati continuano a suscitare ammirazione e attesa, la sezione dedicata alle copie "vintage" in 35mm. è forse la più amata dai cinefili nostalgici. E rivedere film come Marnie di Alfred Hitchcock o Cantando sotto la pioggia di Gene Kelly e Stanley Donen in technicolor d'epoca sarà più decisivo di qualche graffio sulla pellicola (considerato come "la ruga" del film anziano).
Roy Menarini

Tra queste copie d'antan, Spettacolo di varietà di Minnelli, con un Fred Astaire non più giovanissimo e alle prese con un racconto quasi autobiografico di ritorno alla gloria, è culmine estatico ed estetico della proposta. Il cinema del passato non è conoscibile solamente attraverso i registi ma anche le star e le icone. Lo spazio dedicato a Marlon Brando lo dimostra, con tutto il rispetto dei registi che lo hanno diretto (da Kazan a Coppola, da Pontecorvo a Bertolucci), spiega perché il cinema sia stato indiscutibilmente l'arte del Novecento. Che fare negli anni Duemila della sua storia, lo spiega bene Il Cinema Ritrovato. Basta goderne.


In foto una scena del film Marnie di Alfred Hitchcock.
In foto una scena del film Cantando sotto la pioggia di Gene Kelly e Stanley Donen.
In foto una scena del film Spettacolo di varietà di Minnelli.

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