QAttenzione alle donne. In un momento storico in cui la parità uomo donna appare ancora piuttosto lontana, anche il cinema si pone in prima linea. Anche la Berlinale quest'anno ha proposto un festival al femminile: in molti dei film in cartellone c'erano figure di donne in primo piano e molti erano stati firmati da registe donne. Addirittura durante i giorni della kermesse berlinese si è tenuto un incontro con organizzazioni femminili come la CIMA, Associazione dei Cineasti Donne e Media Audiovisivi, che hanno fatto un atto di protesta con l'obiettivo di presentare un progetto internazionale che lavori per lottare per la parità uomo-donna nel mondo del cinema. Perché nella settima arte, come in tutti gli altri settori lavorativi e nella vita in generale, le donne stanno ancora faticosamente cercando di conquistarsi il loro spazio in quello che è da sempre, un mondo di uomini fatto per gli uomini. Così, nella giornata dell'8 marzo in cui si festeggia la donna e si riflette sulla condizione femminile, anche in sala arrivano ben quattro film firmati da donne o incentrati sulle donne.

Ode alle donne
È una regista donna a proporre la commedia nera che vede come protagoniste Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore. Giorgia Farina debutta in lungo con un film che è completamente incentrato sulle donne, ma, spiega, "non su quelle figure femminili tipiche di certe commedie, dove la bonazza di turno o la bruttina simpatica fanno da spalla ad un protagonista". In Amiche da morire le tre attrici vestono gli abiti di una prostituta, una mogliettina fedele (e cornuta) e una single impacciata che non ha corteggiatori perché creduta portatrice di iella. "Cercavo tre attrici che avessero doti diverse, proprio come loro" continua la regista. "Di Claudia, donna molto contemporanea, mi ha colpito l'energia trascinante, di Cristiana ho amato subito la sua grazia, da principessa un po' retrò, e di Sabrina la capacità camaleontica che le consente di usare registri diversi, passando dal comico al drammatico". Per dirla con le parole di Giorgia Farina, Amiche da morire è una commedia che racconta, fuori dagli stereotipi, una bella storia di donne, mescolando elementi di noir, d'intrigo e mistero. Da vedere con le amiche.

Donne in fuga, in cucina e in menopausa
Tanto sono diversissime fra loro le tre protagoniste del film della Farina tanto lo sono le altre che si uniscono in sala in questo fine di settimana dedicato alle donne. Dopo aver diretto Uomini senza legge, Rachid Bouchareb torna al cinema con un film intimista, un'avventura sulla strada. Il suo Just Like a Woman è la storia di due donne di culture diverse (interpretate da Sienna Miller e Golshifteh Farahani) che hanno in comune la danza orientale e la ferma decisione di voler cambiare la loro vita. La protagonista di La cuoca del Presidente, la commedia culinaria di Christian Vincent, è invece una donna in cui si combinano il rispetto della tradizione, una grande apertura sul mondo e un acuto senso della modernità. È legata a un luogo preciso (la cucina) e al mondo intero allo stesso tempo. La storia, che diventa presto un'avventura per gli occhi e il palato, è liberamente ispirata a quella di Danièle Delpeuch, la cuoca che nel 1986 è stata nominata responsabile della cucina di François Mitterrand all'Eliseo. Infine, Ci vuole un gran fisico, film d'esordio di Sophie Chiarello (già aiuto regista di Massimo Venier nei film di Aldo, Giovanni e Giacomo), è una commedia al femminile che racconta di una donna in lotta con l'avvento dei cinquant'anni e la menopausa.